PwC: Nel 2023 la presenza femminile nei CdA italiani del settore moda sale al 30,9%

È quanto emerge dall’analisi condotta dalla società di consulenza in tandem con il Foglio della Moda e in collaborazione con 105 aziende associate CNMI.

Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio “Donne e Moda: il barometro 2024”, promosso dall’Ufficio Studi di PwC Italia – in collaborazione con Il Foglio della Moda, l’Italia del fashion migliora la sua posizione in termini di partecipazione femminile ai ruoli di comando. Sale, infatti, al 30,9% la presenza di donne all’interno dei Consigli d’Amministrazione. Ciononostante, è ancora lunga la strada per raggiungere i risultati di Francia e Usa, che possono contare su una partecipazione rispettivamente del 47 e del 40%. “A quattro anni dalla prima edizione dell’Osservatorio Donne e Moda la presenza femminile negli organi societari delle imprese del settore è aumentata di 3 punti percentuali, segno di un lieve cambiamento, ma è fondamentale implementare nelle aziende vere politiche di gender equality”, sottolinea Erika Andreetta, Partner PwC Italia EMEA Luxury Community Leader, “In questo ambito l’Italia è allineata alla media europea, ma ancora distante da quanto avviene ad esempio negli Stati Uniti che hanno già raggiunto il 40% di donne nei CdA. Più forte la presenza delle donne in qualità di CEO nelle aziende artigiane italiane, che arriva addirittura al 60%”. 

L’analisi, partita dalle visure delle 105 aziende associate alla CNMICamera Nazionale della Moda Italiana, ha evidenziato una maggior sensibilità alla gender equality delle aziende come spiega Carlo Capasa, Presidente CNMI, “Sicuramente si tratta di un problema culturale e generazionale, e ovviamente il welfare gioca una parte molto importante su questa tematica. C’è bisogno di sempre più sostegno per permettere alle donne e agli uomini di poter conciliare la vita lavorativa con quella famigliare e vanno attuate sempre più politiche a favore di questo. Molte aziende si stanno strutturando in questo senso a livello privato ma sono necessarie politiche a livello di Paese. La moda è un sistema meritocratico, facendo il paragone con altri settori è evidente come sia un settore che dà sempre molte possibilità a tutti, giovani, donne, uomini in diversi campi. La moda è sempre stata in qualche modo avanti e anticipatrice dei tempi e questa è una tendenza anche riguardo alla presenza femminile nei CdA”. Nel dettaglio, nei settori del tessile e abbigliamento presi complessivamente l’impiego di manodopera femminile nel 2022 è stata del 59,1% (vs 59,8% nel 2021) mentre la media dell’industria manifatturiera mostra un’incidenza molto inferiore, pari al 27,8% (2022), mentre nel settore conciario (dati UNIC 2023) si stima che circa il 20% (circa 3.500 addette) degli occupati siano donne. “Come CNMI siamo da tempo impegnati sui temi di Diversity, Equity & Inclusion”, prosegue Capasa, “L’associazione dal 2018 grazie a un forte commitment e alla creazione del Tavolo di Lavoro Risorse Umane, dove siedono i manager dei più importanti brand italiani, ha pubblicato nel 2019 il suo primo Manifesto per l’Inclusione, un decalogo di 10 punti che guida le aziende di moda di alta gamma verso pratiche di inclusione. Il Manifesto è stato presentato durante la prima edizione dell’evento organizzato da CNMI, Including Diversity, e patrocinato dal Dipartimento per le Pari Opportunità. 

Le attività dell’Associazione sono proseguite con numerosi progetti, solo per citarne alcuni: Empowering Women in Fashion Retail, corso di formazione per le donne vittime di violenza e Supporting Women in the Italian Luxury Supply Chain, studio realizzato nel 2019 insieme a Kering. Inoltre, lo scorso febbraio durante la Fashion Week abbiamo siglato un Protocollo d’Intesa con UNARUfficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e African Fashion Gate, occasione in cui abbiamo anche annunciato la nostra Ambassador DE&I, Tamu McPherson. In aggiunta, sono tanti i workshop e seminari organizzati tutto l’anno a favore delle aziende associate. Tutto questo per sottolineare quanto questi temi siano fondamentali per noi e siano al centro della strategia di Camera Nazionale della Moda Italiana. C’è ancora moltissimo lavoro da portare avanti, iniziative come la presentazione dello studio con PwC non solo ci pongono davanti alla sfida di doverci impegnare concretamente e sempre di più per cambiare le cose, ma sono anche importante testimonianza che solo lavorando insieme possiamo rendere possibile questo cambiamento”.

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