La capacità di costruire strategie, che integrano intelligenza artificiale e rispetto per le tematiche sociali e ambientali, è la condizione chiave per cavalcare la prossima crescita economica globale: il caso Kiko Milano.

Secondo i risultati della 27° Annual Global CEO Survey di PwC, che ha intervistato 4.702 CEO, di cui 203 in Italia, in 105 paesi tra ottobre e novembre 2023, raddoppia la percentuale di CEO che si aspetta una crescita economica globale in aumento nei prossimi dodici mesi (38% vs. 18% nel 2023). Tra i temi più cari agli amministratori delegati ci sono quelli legati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e alla sostenibilità. “Ogni anno PwC presenta i risultati di questa analisi al World Economic Forum”, spiega Erika Andreetta, partner PwC Italy, EMEA fashion & luxury leader, “Tra i principali temi evidenziati ci sono i temi più caldi dell’attualità come l’Intelligenza artificiale, che secondo il 61% degli intervistati migliorerà l’efficienza aziendale nei prossimi dodici mesi. Altresì cresce anche l’attenzione sui temi legati alla sostenibilità del proprio modello aziendale nel lungo periodo, che passa dal 39% al 45% a livello globale a causa della sempre maggiore incidenza dei fattori tecnologici e ambientali sulla trasformazione delle imprese”. Un esempio della propensione per innovazione e tematiche green è Kiko Milano. L’azienda cosmetica da 800 milioni di fatturato nel 2023, da due anni è al centro di un piano di accelerazione che la porterà, da un lato, a raggiungere 78 paesi entro la fine di quest’anno secondo un modello di Unified Commerce; dall’altro, a pubblicare il suo primo bilancio di sostenibilità relativo all’esercizio 2023. “Il primo step ci ha visto trasformare Kiko da retailer mass a global premium brand B2C, elevando l’offerta”, sottolinea Simone Dominici, Ceo della realtà del Gruppo Percassi, “fatto questo passaggio, abbiamo allargato il tiro alle architetture di portfolio e prezzo, aumentando la marginalità con un minor ricorso alle promozioni e una valorizzazione della marca attraverso investimenti di marketing”. Secondo driver di crescita è quindi l’espansione internazionale, “Abbiamo aperto quattro paesi l’anno passato e ne apriremo dodici quest’anno: arrivando a essere presenti in 78 Paesi entro la fine del 2024. Quest’espansione ci ha portato ad ampliare anche i canali di vendita, a partire dall’e-commerce fino al modello di Unified Commerce, che caratterizzerà il futuro, connettendo tutti i canali in un unico ecosistema integrato sotto tutti gli aspetti. Il terzo passaggio di questo processo riguarda infine il prodotto con lo sviluppo delle categorie merceologiche, cui si è aggiunta da pochissimo anche la linea di prodotti Haircare, sviluppata in collaborazione con il Global Celebrity Hairstylist Rossano Ferretti”. Ma come ha giocato in questo contesto lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale? “La stiamo integrando sempre di più nel nostro modo di lavorare andando anche a fare cultura per le nostre persone, per aumentare la consapevolezza di cosa si può fare con l’intelligenza artificiale”, prosegue l’amministratore delegato, “Nel dettaglio, l’AI è chiave nei processi di planning e forecasting. Vendiamo circa 130 milioni di pezzi all’anno: pianificare, prevedere le vendite e l’assortimento è cruciale anche alla luce dei problemi logistici legati alla situazione geopolitica. Un altro ambito dove applichiamo il machine learning è quello della fidelizzazione del cliente: abbiamo appena rilanciato il nostro loyalty program Kiko Me e grazie all’analisi dei dati, che integra online e offline, ci permette di dare un servizio sempre più personalizzato e riusciamo ad instaurare un vero dialogo diretto con i consumatori. A nostro avviso, l’intelligenza artificiale è sempre al servizio dell’intelligenza umana, in questo contesto, infatti, noi non parliamo tanto di conversion rate quanto di conversation rate e questo perché da noi in Kiko il consumatore è prima di tutto una persona”. Un’attenzione che si riflette anche nelle attività ESG. “Kiko è nata nel segno dell’inclusione, ha reso i cosmetici accessibili a tutti, rivoluzionando di fatto il mercato”, conclude Dominici, “Crediamo nelle persone e nel pianeta e dopo aver redatto il nostro primo company profile sostenibile nel 2022, quest’anno pubblicheremo anche il primo bilancio di sostenibilità, dove certificheremo tutti i passi fatti per ridurre il nostro impatto a partire dalla riduzione dei costi energetici all’interno dei negozi e al risparmio dell’utilizzo della plastica: tutti i materiali che utilizziamo per il merchadising nei nostri store come module table, collection display, couvette, vetrine, shopping bag e gift card, sono riciclabili al 100% o utilizzano materiali riciclati. Questo ci ha permesso, solo nel biennio 2020-2022, di riuscire a risparmiare 140 tonnellate di plastica”