Adidas ha avviato la seduta di ieri in calo del 3% alla Borsa di Francoforte, penalizzata dalla debolezza dei conti 2023. Il numero due dello sportswear ha evidenziato, nei 12 mesi, un rosso (net loss attributable to shareholders) di 75 milioni di euro, contro l’utile di 612 milioni del 2022, a causa di perdite consistenti legate alla linea di prodotti Yeezy e alla complessa gestione delle giacenze (elevate) negli Usa. I ricavi annuali risultano in calo del 5% a 21,4 miliardi di euro. Nel 2023, al -16% degli Stati Uniti hanno fatto da contraltare il +8% della Cina e il +7% dell’Asia-Pacific. Sostanzialmente flat, invece, l’andamento dell’area Emea.
Nel solo Q4 il gruppo tedesco ha ridotto le perdite, passando da -512 a -379 milioni di euro. Segno meno per le vendite trimestrali, scese a 4,8 miliardi di euro (-8 per cento).
Adidas ipotizza un ritorno alla crescita, a livello globale, nell’anno in corso. Le vendite dovrebbero registrare un aumento del 5% per il 2024, previsione che include “250 milioni di entrate derivanti dalla fine della riduzione delle scorte della linea Yeezy”, creata in collaborazione con Kanye West e poi interrotta nel 2022. L’utile operativo, come anticipato in avvio d’anno, dovrebbe attestarsi a 500 milioni di euro nel 2024, al di sotto degli 856 milioni di euro stimati dal mercato.
A rassicurare gli analisti è stato però il CEO di Adidas, Bjørn Gulden: “Abbiamo ancora molto lavoro davanti a noi, ma sono molto fiducioso che siamo sulla strada giusta. Riusciremo ‘a far tornare’ Adidas. Dovremmo già vedere una certa crescita nel primo trimestre, ma mi aspetto che la progressione sia più netta nella seconda metà dell’anno”. Il gruppo di Herzogenaurach dovrebbe poi ritrovare una crescita a due cifre nel 2026.