Tutto è cambiato ma niente è davvero cambiato. Ieri sera a New York è andato il scena il ritorno degli angeli di Victoria’s Secret. A sei anni dall’ultimo fashion show il marchio di lingerie americano ha allestito una nuova faraonica passerella anticipata dalla volontà di voltare pagina rispetto al passato, annunciando un futuro costruito sull’inclusività, lontano dagli stereotipi estetici su cui ha modellato la propria immagine.
La passerella ha visto la presenza delle top model Gigi Hadid, Irina Shayk e Vittoria Ceretti, già protagoniste di innumerevoli show durante la fashion week, a cui si sono aggiunte gli angeli storici Adriana Lima, Alessandra Ambrosio, Taylor Hill e Tyra Banks. Le vere new entry sono state le modelle curvy, tra cui Paloma Elsesser e Ashley Graham. Il défilé ha visto inoltre visto per la prima volta la presenza di Carla Bruni e Kate Moss. Immancabile, tra un reggiseno glitterato e un body ricoperto di paillettes, l’intrattenimento musicale, stavolta affidato a Tyla, Lisa e sul finale, Cher. Per la prima volta la sfilata è andata in onda dal vivo su Instagram, YouTube, TikTok e Amazon Live mentre in passato lo show veniva registrato e post prodotto. Inoltre, altra formula inedita, i capi visti in passerella sono stati messi in vendita subito seguendo il format ‘see non-buy now’.
Tutto ciò è sufficiente per scardinare un passato su cui per anni è stata improntata l’identità di uno spettacolo e, per larga parte, di un brand? Stando ai commenti di molti utenti sull’account Instagram di Victoria’s Secret sembrerebbe di no. Oltre alla valanga di cuori e complimenti non mancano infatti tante critiche alla performance, dai semplici “the show sucked” e “it was horrible” ai dubbi sulla rilevanza di uno spettacolo simile nel 2024. Forse non basta includere modelle dai corpi non conformi agli irraggiungibili standard mostrati in passato o alcune delle donne over50 più famose al mondo per essere contemporanei. La sfilata di ieri ha semplicemente adeguato la produzione dello spettacolo all’attualità, alla realtà; da anni marchi come Vivienne Westwood, Marco Rambaldi e Sunnei scelgono ogni stagione cast realmente inclusivi. Inoltre nuove realtà del segmento underwear come Skims e Savage x Fenty hanno costruito la propria identità, e un notevole successo, proprio sulla diversity. Il défilé di ieri ha riportato, in ritardo, Victoria’s Secret al presente, per spiccare nuovamente il volo occorre anche (molto) altro.