Anche la Spagna si prepara alla ‘nuova era’ del riciclo tessile, con l’obbligo, fissato al primo gennaio 2025, della raccolta differenziata applicata ai rifiuti tessili e con l’avvento, atteso per il prossimo futuro, di un regime ‘Epr’ (‘responsabilità estesa del produttore’) europeo.
Mentre in Italia una nutrita schiera di consorzi si prepara all’introduzione di una normativa comunitaria, anche la Spagna lavora per farsi trovare pronta al nuovo regime di riciclo e colossi di portata internazionale come Inditex, H&M, Decathlon, Ikea e Primark sono tra i nomi che parteciperanno al progetto Re-viste. Nell’ambito del progetto, un programma pilota volontario per la gestione dei rifiuti tessili, a partire dal prossimo aprile i player inizieranno a raccogliere abiti dismessi anticipando, nel caso in cui l’Epr europeo non arrivasse in tempo, la normativa Ue (che Reuters stima entrerà in vigore solo nel 2026, considerando il periodo concesso agli Stati membri per metterla in atto). I marchi coinvolti nella sperimentazione, in tutto dieci, dovranno impegnarsi a separare i prodotti tessili e le scarpe dagli altri rifiuti raccolti, affinché possano essere riutilizzati o riciclati.
“Le normative ci indicano la strada, ma abbiamo deciso di non aspettare per conformarci ai requisiti legali”, ha affermato Andres Fernandez, presidente di Re-viste e responsabile della sostenibilità presso Mango, parte della sperimentazione. Una mossa che gioca d’anticipo e simile a quella che stanno compiendo i consorzi italiani, nonostante la necessaria attesa – ha ricordato Marta Gomez, direttrice della qualità e della valutazione ambientale presso il ministero della transizione energetica, durante un evento a Madrid – per emanare delle norme da imporre alle aziende del sistema moda, che dovranno farsi carico delle spese di smaltimento dei rifiuti di filiera.
In Spagna, ricorda l’agenzia di stampa citando i dati nazionali, solo il 12% degli abiti usati viene raccolto separatamente e l’88% finisce in discarica. Ogni residente in Spagna, inoltre, scarta 20 chili di vestiti all’anno rispetto a una media europea di sette chili.
Per fare fronte a questa urgenza, Re-viste prevede di installare decine di container presso negozi, chiese, centri commerciali e strade, in modo da facilitare la raccolta verso gli impianti. Una volta entrata in vigore la legge Epr, le aziende della moda stimano che la Spagna avrà bisogno di un contenitore per i rifiuti tessili ogni 1.200 residenti.