Sul fronte della sostenibilità, la moda è in forte ritardo rispetto agli obiettivi imposti dall’Unione europea e che danno come orizzonte temporale per l’attuazione il 2030. Il raggiungimento di questi standard potrebbe arrivare solo nel 2038, quindi con uno slittamento di otto anni. La stima arriva dal report “Just Fashion Transition 2024“, l’osservatorio permanente sulla transizione sostenibile delle filiere chiave della moda, abbigliamento, calzature e pelletteria, studio curato da The European House-Ambrosetti che quest’anno si concentra sulle traiettorie evolutive del settore al 2030 e sull’efficacia degli impegni delle aziende nel perseguirle.
Lo studio verrà diffuso durante il terzo Venice Sustainable Fashion Forum, l’evento fondato e realizzato da Sistema Moda Italia, The European House – Ambrosetti e Confindustria Veneto Est – Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso, si svolgerà a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini (Isola di San Giorgio), il 24 e 25 ottobre. Tema conduttore della terza edizione del Forum, che riunirà i principali stakeholder del settore fashion & luxury, è “Leading Re-Generation”. L’obiettivo è quello di proporre nuove soluzioni per ripensare l’approccio alla sostenibilità, nell’ottica della ‘rigenerazione’ dell’intero settore, con impatti diretti sul capitale umano e sul quadro normativo, sull’innovazione e sulla trasformazione digitale, sulla tracciabilità e la trasparenza della filiera oltre che sull’approccio ai consumi. L’appuntamento è stato presentato ieri nel corso di una conferenza stampa alla quale erano presenti Sergio Tamborini, presidente Sistema Moda Italia, Flavio Sciuccati, senior partner & director global fashion unit The European House – Ambrosetti, Andrea Favaretto Rubelli, vice presidente Gruppo Sistema moda Confindustria Veneto Est, Carlo Cici, partner & fead of sustainability practices The European House – Ambrosetti e Andrea Crespi, vice presidente Sistema Moda Italia con delega alla sostenibilità.
“Just Fashion Transition 2024” ha coinvolto oltre 500 aziende, tra retailer globali, big europei e aziende della filiera italiana, misurate attraverso un modello Teha di valutazione delle performance Esg. Le proiezioni delle prestazioni economiche e ambientali di settore al 2030 sono basate su serie storiche che contano più di 775 datapoint a livello europeo. Inoltre, è stata effettuata un’analisi delle aspettative del mercato basata su un campione globale di oltre 26.000 consumatori.