È sceso di oltre sette punti percentuali il titolo sui listini statunitensi di Levi Strauss & co. dopo la relazione sul terzo trimestre dell’anno in corso, che evidenzia risultati scoraggianti e dopo che il gruppo ha dichiarato di prevedere nel quarto trimestre ricavi inferiori alle aspettative. Il gruppo di denimwear basato a San Francisco ha infatti realizzato ricavi netti flat a 1,516 miliardi di dollari (1,3 miliardi di euro), in aumento del 2% a valuta costante (tenendo conto dell’impatto di 15 milioni di dollari derivante dall’uscita dall’attività Denizen, i ricavi netti sarebbero aumentati dell’1% su base annua). Il margine operativo è risultato in calo (2%) rispetto al precedente esercizio fiscale (2,3%) a 30 milioni di dollari, cresce invece l’utile netto a 21 milioni di dollari rispetto ai 10 milioni di dollari del terzo trimestre 2023.
In crescita il marchio ammiraglio Levi’s, che a quanto riportato dalla CEO Michelle Gass (nominata a gennaio 2024 per succedere a Chip Bergh) ha registrato “la migliore performance trimestrale degli ultimi due anni” con ricavi in progresso del 5%, frutto di un trend positivo in Asia e Usa e persino di in aumento del 6% in Europa, a 407 milioni. La crescita delle vendite dell’e-commerce è stata del 16% rispetto all’anno precedente. Levi’s Strauss procede dunque in direzione di cambi strutturali mirati a migliorare la crescita dei ricavi e la redditività, focalizzandosi soprattutto su Beyond Yoga e, appunto, su Levi’s. Il brand denimwear ha appena lanciato la sua campagna pubblicitaria che ha come protagonista Beyoncé, con l’obiettivo di avvicinare maggiormente i consumatori in target.
Più critica la situazione di Dockers le cui vendite nel terzo trimestre sono calate del 15% e che contribuisce per il 5% al fatturato totale del trimestre. Durante la conference call la società ha annunciato di aver avviato una revisione formale delle alternative strategiche per il marchio Dockers che potrebbero includere una potenziale vendita o un’altra transazione strategica. Questo consentirebbe di focalizzarsi sul potenziamento di Levi’s. La Società ha scelto Bank of America come consulente finanziario per gestire le eventuali operazioni ma non ha fissato una scadenza per il completamento del processo di revisione delle alternative e non vi è alcuna garanzia che tale processo si concluda con una transazione o un risultato già definito.
Le titubanze sugli attuali risultati del gruppo aveva portato di recente a rivedere l’obiettivo di Levi’s Strauss di raggiungere un fatturato compreso tra i 9 e i 10 miliardi di dollari (pari a una forbice tra gli 8 e i 9 miliardi di euro al cambio attuale) entro il 2027. La company ha infatti archiviato il 2023 con ricavi netti pari a 6,2 miliardi di dollari, un risultato flat rispetto all’esercizio precedente, performance che dovrebbe confermarsi anche quest’anno. Le previsioni sul full year 2024 infatti sono di ricavi netti in crescita di un timido 1%, mentre i ricavi a valuta costante dovrebbero crescere tra l’1,5%-2 per cento. Una previsione che presuppone non si verifichino peggioramenti significativi delle pressioni macroeconomiche sui consumatori, inflazionistiche, delle interruzioni della catena di approvvigionamento o degli impatti valutari.