Lunedì si scioglierà l’attesa per capire il destino della fusione tra Capri Holdings e Tapestry. Il 7 ottobre è prevista infatti la sentenza definitiva per la causa che vede da una parte Capri Holdings e Tapestry (rispettivamente case madri di Michael Kors, Versace e Jimmy Choo e Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman) e dall’altra la Federal Trade Commission (Ftc) statunitense che si batte per bloccare l’operazione da 8,5 miliardi di dollari (circa 8 miliardi di euro) annunciata ad agosto del 2023 con la quale Tapestry intende acquisire Capri Holdings. “Se l’operazione fosse autorizzata – spiega la nota ufficiale dell’autorità statunitense – l’accordo eliminerebbe la concorrenza diretta tra i marchi di Tapestry e Capri. Darebbe inoltre a Tapestry una quota dominante nel mercato delle borse di ‘lusso accessibile’”. Dopo l’ultima udienza al tribunale di Manhattan che precede la sentenza definitiva, le azioni di Capri Holdings martedì erano in rialzo al Nyse del 7,5% a 42,43 dollari, segno che il mercato è in attesa di una conclusione della vicenda.
Con l’avanzare dell’udienza, il giudice Jennifer Rochon ha fatto leva proprio sulla definizione di ‘lusso accessibile’ data dal governo pretendendo una definizione “più chiara” di quanto dichiarato da Ftc. L’avvocato dell’organo antitrust americano, Abby Dennis, non ha saputo ribattere in maniera decisiva al quesito. Questo avrebbe portato il mercato ad orientarsi su una possibile evoluzione della causa a favore di Tapestry-Capri, consentendo così di finalizzare la mega operazione.
La Ftc ha continuato a sostenere durante le arringhe finali che l’accordo potrebbe portare alla creazione di una vera e propria una potenza nel segmento accessori, andando a coprire una quota del 58% del mercato accessibile delle borse di lusso. Secondo l’antitrust, questo sarebbe un potere sufficiente per aumentare i prezzi del 17%, con un costo annuo per i consumatori di 365 milioni di dollari. Tapestry e Capri, dal canto oro, hanno invece sostenuto che il mercato delle borse è troppo competitivo perché ciò accada. Ora si attende, dunque, l’esito definitivo.