Pierpaolo Piccioli avrebbe trovato una nuova sede per la sua creatività, e sarebbe quella di Fendi. I rumors sul possibile matrimonio tra la maison che fa capo a Lvmh e lo stilista capitolino sono stati diffusi in prima battuta da Miss Tweed, il media specializzato nel fashion basato a Parigi, dove attualmente si sta svolgendo la settimana della moda. È proprio dai salotti parigini che ha infatti iniziato a diffondersi la notizia dell’imminente approdo da Fendi di Piccioli, uscito da Valentino lo scorso marzo, e a quanto risulta, in attesa dello scadere dell’accordo di non concorrenza siglato presumibilmente con la maison di Mayhoola For Investments, della durata di circa sei mesi.
Indizi che farebbero presumere l’attendibilità della notizia sarebbero da ricercare nel bilancio annuale 2023 presentato da Lvmh a marzo, in cui l’assenza di una menzione alla crescita di Fendi, a dispetto di altri brand che fanno capo al gruppo, fa supporre che la maison non sia aumentata secondo le aspettative e un cambio di direzione creativa sarebbe dunque la chiave di volta in questa fase. È vero, infatti, che nei 16 anni di mandato alla creatività di Valentino, Pierpaolo Piccioli ha rafforzato enormemente la brand awareness della casa di moda romana nel panorama dei grandi marchi del lusso, in particolare nell’alta moda, rispettando l’eredità di Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti pur proiettandosi nel futuro con il suo proprio modo di creare, e generando una crescita del fatturato fino a 1,3 miliardi di euro.
A ben notare, un cambio nella strategia era evidenziabile anche nella nomina di Pierre-Emmanuel Angeloglou a CEO di Fendi. Già managing director del colosso francese Lvmh, Angeloglou è entrato in carica a giugno succedendo a Serge Brunschwig, al timone di Fendi per sei anni, e che oggi ricopre nuovi incarichi all’interno del gruppo.
L’affaire Piccioli-Fendi andrebbe ad alimentare il valzer delle nomine nel fashion system, tra cambi di direzione strategica, addii e nuovi corsi. Mentre Alessandro Michele debutta ufficialmente a Parigi da Valentino, settembre sta per concludersi con cambi ai timoni creativi già annunciati o di cui si attende la nomina. È già avvenuta a inizio mese quella di Claire Waight Keller da Uniqlo, poi l’addio di Andrea Incontri da Benetton, ieri l‘ultimo saluto di Alberta Ferretti alla creatività della sua maison, e se ne attendono altre. Se le voci fossero confermate, Pierpaolo Piccioli sarebbe infatti fuori dalla lista di possibili direttori creativi per Chanel e il campo si restringerebbe per la maison francese a quelli che sono risultati finora i nomi più caldi per la successione: Simon Porte Jacquemus e John Galliano (il cui contratto da Otb con Maison Margiela sarebbe in scadenza). Quanto a Kim Jones, presumibilmente uscente dal womenswear di Fendi, potrebbe approdare alla guida creativa di un’altra maison o anche dedicarsi esclusivamente alle collezioni maschili Dior.
I movimenti in atto sono anche nel settore dirigenziale del lusso. Da Lvmh, infatti, starebbe per uscire Chris de Lapuente, dal 2011 capo della divisione ‘Distribuzione Selettiva’ del gruppo francese, che come riportato da Bloomberg dovrebbe darne annuncio questa settimana. È recente anche il nuovo ricollocamento di Giorgio Sarné, che come anticipato dal 15 novembre sarà CEO di Montblanc, sostituendo Nicolas Baretzki. Negli ultimi quattro anni, Sarné è stato presidente e CEO di Stuart Weitzman, marchio di Tapestry che sarebbe in vendita.