Alla Borsa di Stoccolma il titolo di H&M è in calo di 4 punti percentuali questa mattina, dopo che il colosso tedesco del fast fashion ha ammesso di non prevedere più di raggiungere l’obiettivo di margine operativo precedentemente fissato per il fiscal year 2024, mentre anche nell’ultimo trimestre l’utile operativo è stato inferiore alle attese. Nei tre mesi terminati ad agosto, infatti, l’utile operativo è ammontato a 3,5 miliardi di corone svedesi (circa 310 milioni di euro), corrispondente a un margine del 5,9%, contro rispettivamente i precedenti 4,7 miliardi e 7,8 per cento. Gli analisti, secondo i dati del London Stock Exchange, si aspettavano un utile pari a 4,93 miliardi di corone. L’utile netto è stato invece pari a 2,3 miliardi di corone, contro i precedenti 3,3 miliardi, ovvero 1,44 corone per azione (sui 2 del medesimo periodo del 2023).
“Al momento stimiamo che il margine operativo di quest’anno sarà inferiore al 10%”, ha affermato l’amministratore delegato Daniel Erver durante la conference call a margine dei risultati finanziari sugli ultimi nove mesi del player, si legge su Reuters. Fino al trimestre scorso, nonostante la medesima dinamica che ha visto la deludente performance dell’utile operativo riflettersi su quella del titolo in Borsa, il target sembrava essere ancora confermato, anche se “perseguirlo è diventato più complesso”, aveva dichiarato Erver. A ostacolarne il raggiungimento fattori quali l’inflazione che fa lievitare ancora i costi, la domanda dei consumatori più deboli e la concorrenza del suo competitor spagnolo Inditex, i cui ultimi risultati semestrali appaiono decisamente più brillanti e hanno consentito di confermare la guidance.
Guardando ai ricavi, negli ultimi tre mesi H&M si è mantenuto stabile, quantomeno in valute locali, mentre globalmente le vendite pari a 59 miliardi di corone svedesi hanno accusato una lieve flessione del 3% contro i precedenti 60,8 miliardi. A penalizzare il trimestre, l’andamento debole nel mese di giugno penalizzate, come già pronosticato dall’azienda, dall’instabilità meteorologica in molti dei mercati chiave europei. In recupero, invece, luglio e agosto.
“Nonostante un inizio difficile – ha rassicurato Erver – stiamo concludendo il terzo trimestre con vendite in linea con l’anno scorso in valute locali e con un buon controllo dei costi”. Aggiungendo”: “Stiamo rafforzando il marchio H&M investendo in prodotti, nell’esperienza di acquisto e nel marketing, che stiamo già vedendo iniziare ad avere un impatto e che contribuirà ad aumentare le vendite e la redditività”.
Spostando poi lo sguardo ai primi nove mesi dell’esercizio, le vendite del gruppo della moda low cost sono ammontate a 172,2 miliardi di corone svedesi, leggermente al di sotto dei precedenti 173,3 milioni. Anche in questo caso, il risultato appare invariato in valute locali. Sul fronte della marginalità, nei nove mesi l’utile operativo è invece aumentato a 12,6 miliardi di corone (sui precedenti 10,2 miliardi), corrispondente a un margine operativo del 7,4 per cento, così come l’utile netto, cresciuto del 19% a 8,5 miliardi di corone, ovvero 5,2 corone per azione.
Positivo l’outlook sul trimestre appena avviato riguardo al quale cui il gruppo, che oltre al brand omonimo conta nel proprio parterre anche marchi tra cui Cos, Arket e &OtherStories, ha dichiarato che “la collezione autunnale è stata accolta molto favorevolmente” e che “le vendite nel mese di settembre saliranno dell’11% rispetto al medesimo mese dell’anno precedente”.