Gli acquisti online per il settore fashion guadagnano sempre più posizioni. Il 31% dei ricavi del settore moda a livello mondiale è da ricondursi infatti agli acquisti online, con le spese da mobile che pesano più della metà (63% del totale online) e aumenteranno del 9,5% annualmente al 2029 nel macro settore fashion & lifestyle. Nel 2024 il mercato del retail della moda è rimasto stabile, con una stima di aumento dei ricavi pari al 3% e un valore di 1,7 miliardi di dollari (circa 1,5 miliardi di euro), mentre, nello stesso anno, il canale online ha segnato un incremento del 12,5%, pari a quattro volte la percentuale di crescita dell’offline.
È ciò che è emerso dall’undicesima edizione di Netcomm Focus Fashion & Lifestyle. L’evento, dal titolo ‘Leading customer experience: esperienze aumentate, personalizzate, live e omnicanale’, si è tenuto ieri presso il Magna Pars Event Space a Milano ed è stato realizzato in collaborazione con Veepee, tra le realtà principali del settore e-commerce europeo, coinvolgendo oltre 1500 partecipanti tra imprenditori e manager del settore per scoprire come le aziende stanno investendo sulle tecnologie avanzate.
“I dati e i trend che abbiamo osservato oggi dimostrano che i brand della moda attualmente non possono più prescindere dal digitale. Il settore del fashion è caratterizzato da un’incidenza degli acquirenti online stabile tra il 33% e il 36% ed è dominato dalla generazione dei Millennials, che costituisce circa il 40% di tutte le vendite di moda online”, commenta in una nota Roberto Liscia, presidente di Netcomm. “In quest’ottica, l’omnicanalità e l’integrazione di tecnologie avanzate si presentano come sfide critiche per i brand di moda nel 2024, ma anche come elementi essenziali per garantirsi la fiducia dei clienti e mantenere margini di profitto adeguati. Le aziende che hanno incrementato gli investimenti in tecnologia per ottimizzare la gestione dell’inventario e per l’integrazione dei canali di vendita hanno visto un aumento del rating di soddisfazione dei clienti, nonché un incremento nelle vendite totali. Questi risultati incentivano sempre più l’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia avanzata come l’AI, in particolare per quanto riguarda l’analisi dei dati e delle prestazioni e lo studio dei trend finalizzato allo sviluppo di servizi innovativi. L’obiettivo è quello di favorire interazioni significative e un’esperienza di acquisto altamente personalizzata e fluida, elementi determinanti per il commercio digitale del presente e del futuro”.
Nello specifico, il macro-settore fashion & lifestyle ha registrato una crescita e una prospettiva di ulteriore miglioramento, se analizzato dal punto di vista delle vendite tramite i canali online. Su scala globale, il miglioramento dell’esperienza di shopping online ha il maggiore impatto sull’aumento dei ricavi; tendenza che si verifica anche in Italia, come evidenziato dalla ricerca ‘Netcomm NetRetail Focus Fashion & Lifestyle 2024’. In questo contesto, invece, i brand del lusso soffrono particolarmente la pressione dovuta all’inflazione e alle attuali incertezze economiche globali. Nel primo semestre del 2024 i ricavi dell’alto di gamma hanno infatti evidenziato un periodo complesso, con un evidente stagnazione e un calo delle vendite mediamente oltre il 10% rispetto all’anno precedente. Nello specifico, si evidenzia come i consumatori del lusso beyond money nel settore fashion – ovvero gli acquirenti che superano la soglia di spesa di 50mila euro annui – sono raddoppiati tra il 2013 e il 2023, e con loro anche la percentuali di spending. Il calo delle vendite è registrato invece tra gli acquirenti di lusso considerati “aspirazionali”, che rimangono quindi al di sotto della soglia di spesa dei 5mila euro annui. La conseguenza del paradigma analizzato consiste in uno sbilanciamento, in termini di coerenza, tra il numero di acquirenti e i ricavi del settore, dove lo 0,5% dei clienti determina il 25% dei ricavi nel settore, mentre il 96% dei clienti ne determina il 63 per cento.
Il contesto attuale impone dunque ai brand di sviluppare strategie di vendita e comunicazione efficaci per capitalizzare le potenzialità del digitale. In primo luogo, i marketplace si configurano come un canale sempre più rilevante nelle strategie commerciali dei brand e i marchi sono tenuti a gestire una mappa complessa per ideare strategie commerciali efficaci. Anche lo sviluppo del social commerce si configura come un asset rivoluzionario per il settore della moda. Nel 2024 le vendite nell’ambito del fashion tramite social sono aumentate notevolmente, con piattaforme come Instagram e TikTok che guidano la crescita.
Secondo le analisi di Netcomm, inoltre, in Italia le aziende stanno stanziando ingenti investimenti per migliorare l’esperienza di acquisto online, puntando in particolare sull’ampia scelta (determinante per il 38% degli acquirenti), e sull’acquisto facile, veloce ed efficiente (determinante per il 27,7% degli utenti).
La sostenibilità, infine, si pone come un elemento cruciale che merita di essere preso in considerazione nella fase di pianificazione strategica di sourcing, produzione e marketing. Oggi il contrasto tra modelli di business quali il second hand e il fast fashion è sempre più evidente, con un numero crescente di consumatori che affermano di voler evitare l’acquisto di brand che non adottano pratiche sostenibili. Il second hand sta infatti prendendo piede nel mercato europeo e internazionale, con il suo apice di crescita e diffusione in Francia, che registra il 18,1% delle vendite online, e un decollo in Italia con l’8,6% delle vendite online.