Wall Street fa sprofondare il titolo Birkenstock nonostante la trimestrale definita dal marchio “record”. Nel terzo trimestre dell’anno, chiuso il 30 giugno, Birkenstock ha totalizzato 564,7 milioni di euro di ricavi e registrato una crescita del 19% su base riferita e a valuta costante rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un risultato definito appunto “record” dall’azienda tedesca, che nel Q2 aveva già archiviato un importante balzo delle vendite del 23% su base valutaria costante, ma che non ha rispettato le stime degli analisti, che prevedevano un terzo quarter superiore ai 565 milioni, causando così un tonfo in Borsa di quasi 15 punti percentuali in apertura di seduta. Il titolo a Wall Street ha chiuso con una flessione di 16 punti.
Nei nove mesi il marchio in orbita L Catterton ha totalizzato 1,3 miliardi di ricavi e ha confermato l’outlook per l’intero anno, che, come comunicato dall’azienda lo scorso maggio, prevede di chiudere un 2024 con ricavi in progressione del 20 per cento. Solida la redditività: l’utile netto si è attestato a quota 92 milioni, in crescita del 14%, e l’ebitda rettificato è aumentato del 15% a 186 milioni.
“Nel terzo trimestre fiscale, Birkenstock – si legge nel report – ha registrato una forte crescita in tutti i segmenti e canali e ha continuato a beneficiare di una significativa espansione geografica. L’azienda ha aperto sette nuovi negozi di proprietà, portando il numero totale di negozi diretti a 64”. A trainare le vendite dei tre mesi è stata l’area Apma con un +41 per cento. Seguono poi l’Europa (+19%) e le Americhe (+15%). Rispetto ai canali, le vendite dirette sono salite del 14%, mentre il wholesale ha segnato un +23% a cambi costanti.
“I risultati del terzo trimestre del 2024 dimostrano ancora una volta la forza del nostro modello di business e la nostra capacità di raggiungere gli obiettivi di crescita e di redditività che ci siamo prefissati durante la nostra Ipo e il recente roadshow – ha commentato il CEO del gruppo Oliver Reichert -. Abbiamo raggiunto il fatturato trimestrale più alto della nostra storia, grazie a una domanda inarrestabile e in crescita in tutti i segmenti, canali e categorie. Come Superbrand stiamo conquistando l’attenzione dei nostri principali partner di vendita al dettaglio e dei loro consumatori, che stanno diventando sempre più selettivi e più intenzionali nella spesa. Inoltre, cercano più punti di contatto fisico con i prodotti”.