Fiorucci aprirà la prossima edizione di Milano Moda Donna in Triennale. Il brand di proprietà della filantropa ambientale Dona Bertarelli continua la sua operazione di rilancio iniziata lo scorso settembre con la presentazione della collezione zero. “Abbiamo scelto di sfilare fuori calendario il 17 settembre, primo giorno della fashion week, con una passerella co-ed di 40 look in uno dei luoghi culturali più noti di Milano che, a partire dal 6 novembre e fino a marzo, ospiterà anche una retrospettiva su Elio Fiorucci“, dichiara a Pambianconews l’AD Alessandro Pisani. La prima sfilata del brand anticiperà quelle nel calendario ufficiale inaugurato da Fendi alle 15:00.
Il marchio ha lasciato libero accesso agli archivi senza influenzare il lavoro della celebre curatrice britannica Judith Clark affiancata dall’art director Fabio Cherstich. Fiorucci sarà main sponsor dell’esposizione e collaborerà con Triennale per i contenuti di Casa Fiorucci in via Lomazzo, inaugurato proprio nei giorni della mostra: un ampio spazio che oltre agli uffici, già attivi, ospiterà showroom e hub creativo aperto a collaborazioni con artisti e creator. “La sfilata in Triennale sarà una vera e propria experience che coinvolgerà anche un artista inglese che rappresenta i valori di incisività alla base del marchio”, continua l’amministratore delegato.
Pisani non condivide i dati di fatturato del marchio ma conferma un turnover 2023 in linea con quello dell’esercizio precedente. Attualmente il marchio è presente in oltre 50 boutique wholesale frutto di un riposizionamento strategico che ha comportato anche un aumento del prezzo retail del 30 per cento rispetto alle collezioni precedenti alla nuova gestione e l’addio a e-tailer come Asos. Attualmente il 48% delle vendite deriva dal canale e-commerce, gli accessori, il denim e il jersey sono tra gli item più venduti delle collezioni di Francesca Murri, direttrice creativa della maison. Nei piani c’è anche l’apertura di un primo store monomarca ma non prima del 2026; gli esperimenti in formato pop-up attivati nei mesi scorsi in Rinascente e Galeries Lafayette Champs-Élysées “hanno funzionato e vorremmo proporre delle attivazioni simili anche negli store wholesale e in spazi indipendenti su strada oltre che nei departmet store, se il marketing è forte riesce di conseguenza a spingere il prodotto”.
“Per il momento il 50% del nostri turnover deriva dall’Italie e dall’Europa mentre il restante 50% è frutto delle vendite in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, ereditate anche dalla gestione precedente. Abbiamo iniziato a sondare il terreno in Asia ma per ora non abbiamo finalizzato ancora nulla”, ha concluso l’AD che conferma la presenza di Fiorucci anche durante le fashion week milanesi nel 2025.
Dona Bertarelli, filantropa ambientale attiva per la protezione degli oceani, era socia di minoranza e ha acquistato Fiorucci nel 2022 dalla britannica Janie Schaffer, ex fondatrice della catena di intimo Knickerbox, proprietaria del marchio dal 2017 con il suo socio ed ex marito Stephen. Gli Schaffer avevano rilevato il marchio dai giapponesi di Itochu. Il brand Fiorucci era stato acquistato nel 1990 dal produttore giapponese di jeans Edwin che, a sua volta, è passato sotto il controllo di Itochu nel 2014.