Le Olimpiadi di Parigi alle porte (inizieranno il prossimo 26 luglio) saranno un traino per la spesa tax free in Francia, ma la vittoria per lo shopping di lusso potrebbe andare, a sorpresa, all’Italia. Le previsioni indicano che la Francia ospiterà oltre 16 milioni di visitatori durante il periodo dei Giochi dal 26 luglio all’11 agosto, il 12% dei quali provenienti dall’estero, pari a 1,9 milioni di turisti. Eppure, nonostante i dati di Global blue suggeriscano una sostanziale impennata delle vendite tax free nel Paese prima e dopo l’evento sportivo – con un incremento fino al 50% nelle tre settimane successive – la spesa di lusso potrebbe seguire altre rotte raggiungendo lo Stivale.
A indicarlo sono gli esperti di Ubs, che aggiungono come le Olimpiadi potrebbero avere un piccolo impatto negativo sull’alto di gamma nel terzo trimestre, a causa della perdita di domanda da parte dei turisti più facoltosi. Secondo la società, molti super ricchi, soprattutto dalla Cina e dall’America, avrebbero scelto infatti di rimandare un viaggio in Francia durante la pausa estiva, per evitare di infilarsi nella bolgia dei Giochi e, ancor prima, in quella dei cantieri in preparazione all’evento.
L’impatto potrebbe essere più significativo per i turisti cinesi, che pure nel primo semestre hanno contribuito in modo significativo alle entrate del commercio al dettaglio francese, con un tasso di recupero della spesa tax free del 71% sul 2019 per il segmento moda e abbigliamento e una spesa media di 3.500 euro a persona, secondo i dati condivisi da Global Blue. I gruppi turistici organizzati cinesi tendono infatti a visitare l’Europa per più di una destinazione, dato il lungo viaggio che comporta, per cui saltare la località principale, ad esempio Parigi, può far sì che il viaggio non sia considerato utile in questo momento.
E qui entra in gioco l’Italia, meta verso cui potrebbero puntare soprattutto quei viaggiatori individuali con maggiore flessibilità nella scelta degli itinerari. Con la domanda di beni di lusso che potrebbe quindi spostarsi dalla Francia ad altri mercati, secondo Ubs a subire il contraccolpo maggiore saranno le aziende maggiormente esposte alle vendite nel Paese d’Oltralpe. Da Hermès, che genera il 9% del suo giro d’affari in casa, a Lvmh (8%), Prada (7%), Moncler (6%), Kering (5%), Richemont e Salvatore Ferragamo, entrambe al 5 per cento. A essere più esposti in Italia sono invece Zegna (15%), Brunello Cucinelli (11%), Moncler (10%), Prada (10%), Kering (8%) Burberry (5%) e Lvmh (5%), che potrebbero quindi strappare il podio alla rivale francese.