Confermata l’intenzione dell’Unione europea di imporre un nuovo regime doganale sui prodotti a basso costo. “Affronteremo le sfide con le piattaforme di e-commerce per garantire che i consumatori e le imprese beneficino di condizioni di parità basate su efficaci controlli doganali, fiscali, di sicurezza e di standard di sostenibilità”, ha affermato Ursula von der Leyen, appena rieletta presidente della Commissione europea, proprio in occasione del discorso che ha preceduto le votazioni per la sua riconferma nel ruolo che ricopre dalla fine del 2019.
Nei piani di Bruxelles, infatti, ci sarebbe una revisione dell’attuale normativa doganale volta a eliminare la soglia di esenzione fissata a 150 euro. Una mossa finalizzata ad arginare lo strapotere dei colossi cinesi dell’ultra fast fashion, come Shein, Temu o Aliexpress oltre che, più in generale, a mattere i bastoni tra le ruote allo shopping low cost, da tempo osteggiato dall’Ue nell’ambito del Green Deal e della caldeggiata transizione ecologica di tutte le filiere produttive.
Secondo i dati dell’istituzione, nel 2023 sono stati importati 2,3 miliardi di articoli al di sotto della soglia di 150 euro in esenzione doganale. Le importazioni del commercio elettronico sono più che raddoppiate rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 350mila articoli nel mese di aprile, ovvero quasi due consegne per famiglia.