L Catterton aumenta ancora la propria partecipazione nel capitale di Etro. Secondo quanto riportato da Milano Finanza, il fondo di private equity, che ha acquisito il controllo del marchio tre anni fa, in un’assemblea straordinaria dei soci, guida dall’AD Fabrizio Cardinali, avrebbe raggiunto un accordo per l’aumento di capitale a pagamento pari a 291mila euro di nominale con sovrapprezzo per complessivi 1,73 milioni. All’assemblea hanno partecipato Ippolito Etro in rappresentanza di Gefin, titolare di 16 milioni di azioni ordinarie di tipo B, e Massimo Longoni in rappresentanza della lussemburghese SL 11, emanazione di L Catterton, portatrice di 28,1 milioni di azioni di tipo A.
“Con riferimento al secondo punto dell’ordine del giorno di parte straordinaria – si legge nel verbale riportato dal quotidiano economico -, il presidente ricorda come i soci anche in esecuzione degli impegni derivanti dai contratti sottoscritti con le banche finanziatrici intendano procedere a un aumento di capitale di 1,73 milioni”.
La ricapitalizzazione avverrà mediante l’emissione di 291.441 nuove azioni ordinarie del valore nominale di un euro ciascuna con sovrapprezzo di 4,97 euro ad azione e la sottoscrizione si chiuderà entro il prossimo 31 luglio. Etro, riportata sempre la testata, ha comunicato che Gefin ha rinunciato al diritto di opzione spettante sull’aumento di capitale, mentre Cardinali ha comunicato che anche Eurofinleading, fiduciaria per conto di 168mila azioni di categoria C (prive del diritto di voto), ha rinunciato al diritto di opzione. L’operazione fa seguito all’aumento di capitale 15 milioni di euro ottenuto da L Catterton lo scorso novembre.
Nel luglio 2021 Etro e L Catterton hanno annunciato la firma un accordo che ha visto la società di private equity entrare con una partecipazione di maggioranza nella maison italiana. La famiglia Etro ha mantenuto una quota di minoranza. Il luxury brand ha chiuso il 2022 con un fatturato pari a 277 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto al 2021, tornando in utile operativo per la prima volta dopo il Covid, con un ebitda positivo e in crescita di 9 milioni di euro rispetto al 2021 e di oltre 25 milioni rispetto al 2020.