Dopo l’avvio da parte dell’Antitrust dell’istruttoria nei confronti di alcune società del Gruppo Armani e della maison Dior per possibili condotte illecite nella promozione e nella vendita di articoli e di accessori di abbigliamento, annunciato questa mattina, la società italiana ha dichiarato in una nota che “prende atto dell’inizio di un procedimento per asserite pratiche commerciali scorrette che sarebbero relative ad alcuni aspetti della comunicazione istituzionale. Le società interessate assicurano piena collaborazione con l’Autorità procedente, ritengono infondate le ipotesi delineate e sono fiduciose che gli accertamenti avranno esito positivo”.
Anche Dior si è esposta al riguardo diffondendo una nota e condannando “fermamente questi atti scorretti, che oltre a contraddire nella maniera più assoluta i valori dell’azienda e il codice di condotta sottoscritto dalle due società, non rispecchiano affatto l’operato dei propri artigiani e il legame che unisce Dior all’Italia”. La maison continua sostenendo la propria collaborazione con l’amministratore e gli organi giudiziari designati per risolvere al più presto la questione e far luce sulla verità effettiva dei fatti che, come afferma, sono stati riportati in maniera errata.
“Alcuni articoli riportano fatti del tutto falsi, in primo luogo indicando che i fornitori in questione producevano borse da donna quando invece partecipavano esclusivamente all’assemblaggio parziale di articoli in pelle da uomo; e in secondo luogo che i costi di produzione di tali borse sarebbero ridicolmente bassi. Va tenuto presente che il margine di profitto della Maison Dior è del tutto in linea con il settore del lusso e non è affatto della misura indicata dai commenti errati”, ha specificato la storica casa di moda di Lvmh.