Macy’s ‘rifiuta l’offerta e va avanti’. Dopo più di sette mesi di trattative, la storica catena di grandi magazzini ha annunciato in una nota che il suo board of directors ha deciso all’unanimità di porre fine alle discussioni con Arkhouse Management e Brigade Capital, chiudendo così la porta ad un’offerta da 6,9 miliardi di dollari (circa 6,3 miliardi di euro al cambio attuale).
Proprio degli scorsi giorni era infatti la notizia che i due possibili acquirenti – secondo quanto riportato dal Wall Street Journal – avevano alzato la loro offerta, salita di altri 300 milioni di dollari dai 6,6 miliardi annunciati lo scorso marzo. La somma non è però bastata a soddisfare gli azionisti del gruppo americano, a cui fanno capo le insegne Macy’s, Bloomingdale’s e Bluemercury. “A seguito di un’attenta revisione della lettera di “check in” e dei materiali correlati, in consultazione con i suoi consulenti legali e finanziari indipendenti, il Board – si legge nella nota – ha deciso all’unanimità che l’ultima proposta di Arkhouse e Brigade rimane non perseguibile e non fornisce un valore convincente agli azionisti di Macy’s”. Il deal iniziale, rifiutato dal player a stelle e strisce a dicembre 2023, proponeva una somma di 5,8 miliardi.
Per il futuro Macy’s penserà invece alla strategia ‘A Bold New Chapter’ per il rilancio del gruppo, che punta a rafforzare il marchio Macy’s, accelerare la crescita del segmento lusso e semplificare e modernizzare le operazioni end-to-end. “Come il consiglio ha costantemente dimostrato durante questo processo, siamo aperti a esplorare tutti i percorsi per aumentare il valore per gli azionisti – ha commentato Paul Varga, lead independent director di Macy’s -. In questo momento, dopo un attento esame, abbiamo concluso che la proposta di Arkhouse e Brigade manca di certezza di finanziamento e non offre un valore convincente, nonostante il tempo, le risorse e le informazioni significative condivise durante questo processo. Il Consiglio di amministrazione sostiene pienamente la strategia di ‘A Bold New Chapter’ e riteniamo che essa offra la migliore opportunità di creazione di valore”.
Macy’s ha registrato ricavi per 23 miliardi di dollari nel 2023, in calo rispetto ai 24,4 miliardi del 2022. L’utile netto è crollato a 105 milioni di dollari dagli 1,18 miliardi dell’esercizio precedente. A seguito dei risultati negativi, la società guidata da Tony Spring ha ufficializzato la chiusura di 150 store entro i prossimi tre anni ,di cui 50 già entro la fine del 2024. Per Macy’s si tratta del secondo maggiore taglio al suo network dal 2020. La priorità va ora agli investimenti sui 350 negozi rimanenti, con l’espansione di punti vendita “di piccolo formato”. A seguito delle pressioni finanziarie, il gruppo Usa del retail ha inoltre annunciato a inizio anno il licenziamento del 3,5% della forza lavoro totale, taglio che coinvolgerà circa 2.350 dipendenti, principalmente impiegati nell’headquarter di New York.