‘Think Fashion! Focus Luxury’ è il nuovo report pubblicato da Webranking, agenzia media digitale, partner per la crescita e l’innovazione di molti tra i più noti brand italiani e internazionali. In questa quarta edizione, il report presenta una panoramica sull’andamento del settore fashion&luxury, concentrandosi sui mercati emergenti e presentando un nuovo strumento di brand monitoring, focalizzato su indicatori di forza e consolidamento dei luxury brands.
Partendo dal presupposto che il 2024 si configura come un anno di transizione per il settore del lusso, e nonostante l’incertezza generata dalle difficoltà affrontate dal contesto macroeconomico e da nuovi consumer behavior, l’innovazione tecnologica e il miglioramento della online selling experience stanno comunque guidando la crescita. L’Osservatorio di Webranking prevede un +2,74% dal 2024 al 2028 e in generale un +8,08% in riferimento al CAGR (il tasso annuo di crescita composto, ndr) del Fashion.
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In questo senso, in che contesto si pone il mercato del lusso? Risponde a Pambianconews Giacomo Capra, general manager di Webranking.
“Nonostante un quadro complesso e in divenire, nel 2023 il mercato del lusso ha confermato la sua resilienza, registrando a livello globale un trend generale di crescita sulle varie categorie merceologiche che viene stimato anche per il prossimo quadriennio. Alla guida di questo andamento vanno citati la ripresa dei flussi turistici e il ritorno dei consumatori nei negozi fisici. Anche se il Q1 2024 ha registrato un rallentamento della spesa in alcune regioni chiave dell’industry – come la Cina – il Giappone ha continuato a prosperare grazie al boom turistico. La variazione delle performance riportata dalle principali maison del lusso ha spinto i gruppi a ripensare le strategie adottate fino ad ora e a rivolgere l’attenzione verso target e country nuove, rispetto alle più presidiate, per potersi differenziare e riuscire a competere nel comparto”.
Le dinamiche di spesa stanno cambiando rapidamente, guidate da una crescente polarizzazione tra i consumatori luxury e l’introduzione di nuove strategie di fidelizzazione e personalizzazione da parte dei brand.
Come può essere descritta l’evoluzione del consumatore sulla base dell’implementazione di queste nuove strategie da parte dei brand?
“I consumatori, specie la fascia trainante degli alto-spendenti, sono alla ricerca costante di esperienze di lusso esclusive e iper-personalizzate grazie alle quali interagire con i brand, esplorare il loro mondo, apprezzare il prodotto finale e sentirsi parte della community. Inoltre, si rivelano più propensi ad investire in realtà che lavorano per garantire continuità e integrazione tra il piano digitale e fisico in tutte le fasi della customer journey” commenta Capra. “La cura per i servizi su misura riservati ad una nicchia specifica, una shopping experience ibrida, gli investimenti in tecnologie all’avanguardia enfatizzano la qualità, la rarità e l’esclusività dei prodotti luxury. Tutti strumenti utili per soddisfare una domanda sempre più attenta e riuscire a consolidare la relazione nel medio-lungo termine con un pubblico coinvolto e fidelizzato”.
All’interno del report, ampio spazio è stato dedicato all’analisi sull’importanza del Medio Oriente come mercato emergente, un contraltare alla crisi attuale che sta caratterizzando ultimamente quello della Cina. Sono mesi, infatti, che il settore del lusso sta assistendo a un effettivo rallentamento delle vendite da parte dei cinesi, basti guardare ai dati finanziari del Q1 del gruppo Kering e Lvmh riportati nel report: rispettivamente -19% e -10% proprio nel continente asiatico.
Alla luce di questa situazione, i brand sono chiamati a rivedere le proprie strategie per ridurre la loro dipendenza dalla Cina e a concentrare le proprie attenzioni su altri poli strategici. Nel report Middle East e India sono nominati tra i mercati emergenti su cui puntare. Perché e quali sono gli elementi chiavi della loro strategicità?
“Per far fronte all’imprevedibilità del mercato cinese, osservato speciale del 2024, rivedere le strategie aziendali e cogliere le opportunità di nuovi poli nel continente asiatico consente di ampliare la propria visibilità ed espandersi in aree emergenti caratterizzate da una forte crescita economica”, sostiene il general manager. “Sia l’Arabia Saudita che l’India rappresentano mercati ad alto potenziale: presentano una composizione merceologica variegata e sono caratterizzati da consumatori locali molto esigenti che richiedono un’offerta ed un’esperienza elevata nel pieno rispetto delle tradizioni. Al centro del calendario commerciale assumono grande rilevanza capsule dedicate, brand ambassador selezionati ed eventi unici in occasione delle festività principali: tutte leve strategiche adottate per attrarre i consumatori arabi e indiani, cogliendo le occasioni di business più profittevoli e di rilievo”.
Infine, nel report ‘Think Fashion! Focus Luxury’ è presentato il Fashion Index, un indicatore aggiornato trimestralmente atto alla stesura di una classifica dei brand con maggior crescita e migliore posizionamento.
In che modo vi è stato utile il Fashion Index per la stesura di questo quarto report? E, soprattutto, quali pensate possano essere le sue implementazioni future?
“Vista la nostra expertise in ambito fashion luxury, l’integrazione dell’Index all’interno dell’Osservatorio ci ha permesso di arricchire l’analisi sul comparto, fornendo un punto di vista aziendale sull’evoluzione dei brand nel corso del tempo. A partire dall’analisi del Q1 2024 riusciamo a ottenere una fotografia che considera metriche relative al mondo della consideration per le ricerche legate al brand e alle categorie di prodotto correlate, dell’azione per monitorare il passaggio degli utenti ai siti dei brand e infine dell’engagement, legate alla qualità della visita e al ritorno degli utenti sul sito stesso. Il nostro lavoro nasce dall’esigenza aziendale di sopperire alla mancanza di dati di sintesi utili a misurare tipologie di opportunità e risultati di business nell’ecosistema digitale e non solo, restituendo così una visione generale composta da viste aggiornabili con una frequenza trimestrale. Inoltre, la realizzazione di un indice a livello globale ci consente di effettuare analisi sempre più granulari per ottenere insight puntuali e un corretto monitoraggio dei player analizzati nei trimestri a venire, guardando sia allo scenario attuale che ai cambiamenti nei vari quarter. Suddividendo ulteriormente l’indice in due matrici secondo variabili di forza e di crescita, riusciamo ad individuare i casi più virtuosi relativamente ai brand con un posizionamento più consolidato e agli emergenti che riportano risultati rilevanti. L’obiettivo in futuro sarà quello di estendere il bacino di metriche quantitative già in uso per guardare ad altre properties del brand legate al mondo social, oltre ai siti e app, e continuare a garantire aggiornamenti e commenti per quarter con indicatori che ci aiutino a capire la loro proiezione sul risultato digitale”. Conclude Giacomo Capra.
Il report integrale ‘Think Fashion! Focus Luxury’ di Webranking è scaricabile gratuitamente sia in italiano che in inglese cliccando su questo link.