Coin lavora sul proprio rilancio. Il prossimo 16 luglio si terrà l’udienza al Tribunale delle imprese di Venezia per ottenere l’ok alla procedura di composizione negoziata con l’obiettivo alleggerire l’esposizione debitoria sulla società. La richiesta è stata presentata a fine giugno e l’udienza segue il deposito, pubblicato il 27 giugno del 2024, dell’istanza di composizione negoziata, per la quale è stato nominato un perito dalla Camera di Commercio.
Questo nuovo strumento pensato per dare attuazione alle misure di supporto alle imprese per contenere e superare gli effetti negativi dell’emergenza economica e finanziaria della durata di sei mesi (prorogabile fino all’anno) consentirebbe a Coin di concentrarsi su di un nuovo piano industriale. Su questo fronte, Coin ha comunicato di aver “dato mandato ad un primario advisor internazionale per supportarla nel delineare il nuovo piano industriale per il rilancio dell’azienda, e al contempo per sondare opzioni di rafforzamento patrimoniale. La società conferma, inoltre, di aver deciso di usufruire dello strumento della composizione negoziata, che le permetterà di gestire al meglio questa fase di transizione e potersi dedicare alla realizzazione degli obiettivi previsti dal piano”.
Il nome scelto sarebbe quello di Kpmg che sarebbe appunto al lavoro non solo sul nuovo piano industriale, ma anche su di un secondo fronte, ovvero trovare soggetti – finanziari o industriali – pronti ad affiancare l’azienda nel percorso di rilancio e sembra che con alcune realtà coinvolte i dialoghi sarebbero in fase molto avanzata, con due diligence in corso. Tre i nomi su cui si sono concentrati al momento i rumors: Pillarstone (che già detiene nel suo portafoglio Pittarosso), Oxy Capital ed Europa Investimenti. Ad oggi Coin è di proprietà di una cordata di imprenditori italiani e manager, subentrati nel 2018 al fondo anglosassone Bc Partners. Marco Marchi è presidente della società dal gennaio 2023. Anche gli attuali soci, inoltre, potrebbero prendere in considerazione l’eventualità di partecipare a un aumento di capitale.
Il piano industriale, in fase di definizione in questi giorni, punterebbe sul rafforzamento patrimoniale e l’obiettivo sarebbe quello di raggiungere una solida crescita progressiva di tutti i principali parametri economico finanziari. Il bilancio 2023 dovrebbe chiudersi con ricavi vicini ai 280 milioni di euro con utili per 15 milioni, e con un ebitda positivo. Il nodo alla base della questione sarebbe l’esposizione legata ad alcuni debiti in scadenza quest’anno a cui si aggiungono altri finanziamenti garantiti dallo Stato e contratti con i fornitori. Secondo quanto riferito da NordEst Economia, “a gennaio 2023, infatti, Coin aveva circa 87 milioni di euro di debitiverso le banche (38 milioni esigibili entro l’esercizio successivo) e 121 milioni dovuti ai fornitori. La massa debitoria complessiva, inclusi i debiti tributari, ammontava a 234,8 milioni”. Alla situazione si è aggiunto il rallentamento del fenomeno pandemico da Covid e la riduzione dei consumi legata all’aumento del costo della vita.
Secondo quanto risulta a Pambianconews, sarebbero diversi i punti chiave su sui incentrare il piano di rilancio di Coin. In primo luogo, la società potrebbe puntare su un forte ampliamento della gamma dei brand in concession. Altro asset chiave sarebbe il segmento della cura della persona e della ristorazione: ci sarebbe allo studio la possibilità di individuare e utilizzare importanti spazi negli store per questi ambiti, anche gestiti da parti terze. Infine, la valorizzazione degli asset immobiliari, in funzione della loro posizione in luoghi di prestigio.
Coin oggi conta 37 negozi diretti e 133 punti vendita a insegna Coincasa tra Italia ed estero.