Benetton Group propone l’applicazione dei contratti di solidarietà a tutti i lavoratori, tranne alcuni comparti, fino al 40% per sei mesi prorogabili, ma le organizzazioni sindacali respingono la possibilità di intesa ritenendo l’accordo “così penalizzante”. È quanto riportato da diverse testate che riferiscono il punto di vista delle sigle sindacali dopo un incontro avvenuto ieri pomeriggio con i delegati aziendali e le rappresentanze sindacali interne (Rsu).
Si tratta del primo passo del piano di riorganizzazione e rilancio che prevede anche un supporto finanziario, un nuovo management guidato dal neo AD Claudio Sforza e una strategia industriale in elaborazione. Già il 20 giugno, a Ponzano Veneto, Sforza aveva incontrato le tre sigle sindacali presenti in azienda (Femca Cisl, Uiltec Uil e Filtec Cgil) per fare il punto sulla situazione di difficoltà economico-finanziaria in cui versa la società.
L’opposizione, spiegano le categorie tessili di Cgil, Cisl e Uil, deriva dal fatto che “nessun piano industriale è stato presentato”, riportata il sito dell’Ansa. I sindacati chiedono inoltre l’integrazione salariale al 100% per le eventuali giornate di solidarietà. L’azienda ha quindi proposto l’ampliamento della platea di lavoratori che possono accedere a uscite incentivate, estendendola a dipendenti lontani più di 24 mesi dalla data del pensionamento. Nel frattempo gli uffici delle sedi trevigiane di Ponzano Veneto e Villorba rimarranno chiusi tutti i venerdì dal 12 luglio al 3 agosto.
Sarebbero 375 i lavoratori di Benetton Group oggetto dei contratti di solidarietà proposti dall’azienda. La quota dell’ammortizzatore sociale sarà al centro, assieme ad altri argomenti, di un nuovo vertice tra azienda e sindacati fissato per il 15 luglio. Dal 16 luglio sono già state calendarizzate le assemblee con i lavoratori. Le organizzazioni sindacali ritengono eccessiva l’applicazione della solidarietà al 40% e puntano innanzitutto a ridurne l’incidenza, in termini di percentuale e di numero di interessati. Rispetto alla ristrutturazione della rete commerciale, le chiusure di punti vendita indicate dalla proprietà riguardano in prima battuta negozi non profittevoli collocati all’estero, e solo successivamente ed eventualmente sedi in Italia. Il personale degli uffici che rimarranno chiusi nei venerdì delle prossime settimane sarà impiegato in modalità smart working.
* La proposta avanzata da Benetton ai sindacati per i contratti di solidarietà “va considerata come azione a tutela dei posti di lavoro” evitando licenziamenti o
ammortizzatori sociali più incisivi. Lo precisano fonti dell’azienda, interpellate da Ansa. Anche dopo il primo incontro con Sforza i sindacati hanno confermato che i rapporti con l’azienda sono sereni e improntati alla massima collaborazione. L’AD aveva scritto un post sul suo profilo Linkedin sottolineando che “nonostante le
difficoltà attuali, non ci saranno licenziamenti. Dovendo correlare le risorse umane all’attuale volume d’affari dell’azienda, si utilizzeranno gli ammortizzatori sociali consueti”.
A maggio il cda di Benetton Group aveva approvato all’unanimità il progetto di bilancio 2023. Il fatturato è pari a poco più di un 1 miliardo di euro (nello specifico 1.098 milioni), l’ebit è in rosso di 113 milioni e la perdita netta è arrivata a 230 milioni dopo 150 milioni di svalutazioni. Il patrimonio netto è di 105 milioni. La holding Edizione, cui fa capo Benetton Group, supporterà il piano di rilancio stanziando 260 milioni nei prossimi anni dopo i 350 milioni iniettati negli ultimi esercizi.
* Notizia aggiornata il 3 luglio alle 14:40