L’Arabia Saudita apre le porte alla Cina. Dal 1° luglio, infatti, lo stato arabo diventerà ufficialmente meta turistica anche per i viaggiatori provenienti dalla nazione cinese, a seguito della convalida del ‘Approved Destination Status’ (ADS). La policy ADS della Cina è un accordo bilaterale tra paesi che consente ai suoi cittadini di viaggiare verso specifiche destinazioni estere per scopi turistici in gruppi organizzati. È stato introdotto per la prima volta all’inizio degli anni ’90 per soddisfare il crescente interesse dei cittadini cinesi per i viaggi internazionali e l’aumento del reddito disponibile tra la popolazione.
Gli sforzi di cooperazione tra le due nazioni comprendono lo snellimento dei processi di rilascio dei visti, la riduzione dei costi e l’aumento della capacità di volo di oltre il 130% per migliorare l’esperienza dei turisti cinesi. Gli aeroporti, le destinazioni e i siti turistici sauditi offriranno un supporto linguistico cinese, oltre alla disponibilità di sistemi di pagamento convenienti per i visitatori cinesi.
Questa iniziativa rappresenta un passo strategico verso l’obiettivo del Regno dell’Arabia Saudita di posizionare la Cina come terzo mercato di origine per gli arrivi internazionali entro il 2030. L’accordo è in linea infatti con l’obiettivo dell’Arabia Saudita di attrarre 5 milioni di turisti cinesi entro il 2030, grazie ai nuovi voli diretti di Air China, China Eastern e China Southern, che si aggiungeranno ai voli Saudia già esistenti. Una misura del genere potrebbe avere importanti ricadute anche nel turnover del lusso della regione.