Gens Aurea, società leader nel settore della compravendita di preziosi in oro, argento e operatore professionale in oro, prosegue a grandi falcate il cammino di crescita con due acquisizioni messe a segno nel corso della prima metà del 2024 e l’obiettivo di raggiungere un turnover di 300 milioni di euro di fatturato con un’ebitda a 40 milioni e un network di 550 negozi.
Il gruppo, interamente controllato dal 2019 da Springwater Capital, è proprietario dei brand OroCash, Luxury Zone, Alfieri & St.John, OroCaja (Spagna), SuperEfectivo (Spagna), OuroCaixa (Portogallo), Pegno Sicuro, Aurea Invest e recentemente anche GioiaPura ed è il è primo operatore di oro in Europa per volumi con 8 tonnellate all’anno.
Lo scorso maggio il gruppo guidato da Fabio Godano ha comunicato di aver rilevato il brand di gioielleria online a GioiaPura. Nato nel 2001, GioiaPura raggiunge sul proprio e-commerce oltre 20 milioni di visite l’anno, con una base di circa 700mila clienti tra italiani e stranieri. “GioiaPura ha chiuso lo scorso anno con un fatturato di 10 milioni di euro e attraverso questo deal andiamo a conquistare una posizione di leadership nel segmento e-commerce della gioielleria entrando nella top 3 dell’e-commerce di gioielli in Italia”, spiega l’AD del gruppo aggiungendo che una delle strategie di crescita sarà quella di integrare il marchio nei sistemi di retail ‘classico’. “In questo modo – aggiunge – pensiamo di passare da 10 a 15 milioni di euro potenziando la piattaforma italiana e replicando il format nei Paesi dove siamo già presenti, ovvero Spagna, Portogallo Svizzera e ora anche Austria”.
Proprio l’Austria è protagonista della seconda aquisizione del 2024 di Gens Aurea che si è aggiudicata la catena di gioiellerie le Clou che fa capo alla società Alphagold, leader nel mercato austriaco con una presenza in 27 gioiellerie posizionate nei principali centri commerciali presenti in tutto il Paese. “Quel che andremo a fare in tempi molto serrati è una rebranding – spiega Godano – li chiameremo GioiaPura Milano con l’idea di portare un po’ di Italia nel marchio”. In seguito è previsto il lancio della piattaforma e-commerce con il debutto, quindi, di GioiaPura Austria.
I due deal confermano l’interesse del player per il mercato della gioielleria, definito dal CEO, “altalenante”. “Ma noi abbiamo un format differente, il che è il nostro punto di forza. Con Luxury Zone, il nostro retailer di gioielleria di fascia medio alta presente in otto importanti outlet italiani operiamo sul target elevato con sconti che vanno dal 30 al 60% ma copriamo anche la fascia più bassa. Inoltre è supportato dal sito per consentire gli acquisti in questa modalità online”.
“L’altra importante novità – aggiunge – è che porteremo all’interno delle boutique di GioiaPura Milano in Austria anche il corner OroCash, come servizio in più ma senza snaturare il concetto di retail classico”. OroCash vanta al momento una presenza capillare in 500 negozi tra Italia, Spagna, Portogallo e Svizzera.
Un altro asset importante per il gruppo Gens Aurea è la piattaforma e-commerce Aurea Invest dedicata agli acquisiti di oro da investimento. In virtù dell’incremento delle valutazioni dell’oro e della maggiore incertezza economica, la piattaforma ha registrato un “importante incremento dei volumi”, sottolinea Godano. Aurea Invest opera in Italia, Svizzera, Spagna, dove è presente anche un negozio fisico e a breve dovrebbe estendere il suo raggio d’azione anche al Portogallo.
A livello di gruppo, Gens Aurea ha come obiettivo l’apertura di una cinquantina di punti vendita all’anno. “Il traguardo dei 300 milioni di euro del 2024 è frutto della crescita organica legata allo sviluppo dell’Italia ma soprattutto al buon andamento di Spagna e Portogallo”, spiega il CEO. “Nel mercato spagnolo, dove abbiamo acquisito quattro anni fa SuperEfectivo, abbiamo integrato i nostri format con un’insegna separata e prevediamo che questo mercato ci consentirà di raddoppiare il numero dei negozi sia attraverso acquisizioni sia con una crescita organica”.
Per quanto riguarda il Portogallo, il gruppo conta una dozzina di negozi. “Ne apriremo 4 o 5 entro la fine dell’anno mentre sul fronte italiano, che già vede circa 300 punti vendita, si può ancora crescere molto. Siamo presenti in modo capillare nelle città ma vorremmo entrare anche nei piccoli centri”.
Per il futuro il gruppo pensa in grande. “La proprietà sta iniziando a pensare ad una possibile exit con una quotazione in Borsa. Sono al momento solo opzioni, c’è da sottolineare, e non necessariamente potrebbe essere valutata la piazza italiana”.