Iuad – Institute of Universal Art and Design ha inaugurato ieri il consueto appuntamento annuale ‘Tra arte e moda’ esponendo i lavori di oltre trenta studenti provenienti dalle sedi di Napoli e Milano all’interno delle sale del Musap – Museo Artistico Politecnico, a pochi passi da piazza Plebiscito. Aperta gratuitamente fino a sabato 29 giugno, la retrospettiva, intitolata ‘Babylon: da esotico a esoterico’, affianca i lavori dei ragazzi alle opere presenti nella galleria. Un viaggio attraverso l’evoluzione della moda del ‘900, esplorando come il fascino per l’esotico si sia trasformato in un’espressione eccentrica e rivoluzionaria di stile
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Il percorso espositivo unisce quindi arte, storia e cultura, una rassegna che ha per protagonisti numerosi rimandi all’Oriente e altre forme espressive non occidentali sulla moda europea e americana. La fusione tra esotico ed eccentrico non si snoda solo lungo l’asse estetico ma segna l’evoluzione di un dialogo interculturale attraverso il linguaggio universale dell’arte e della moda. Ciascun allievo dell’istituto presieduto da Michele Lettieri ha realizzato una personale interpretazione del tema: “Il mio abito è ispirato alla Marchesa Casati Stampa e alla festa messicana día de muertos che celebra con felicità la morte. A tal proposito il cappotto rappresenta un ponte tra la vita e la morte, costituto da camelie messicane in organza realizzate a mano, indossato su l vestito do pelle. Da sempre le mie fonti di ispirazione sono la couture di Alexander McQueen e Iris Van Herpen“, dichiara a Pambianconews Nataly Scognamiglio.
Salvatore Sperandeo, studente palermitano che segue i corsi Iuad a Milano, inserisce elementi trascendentali che simulano l’ascesa verso il cielo per l’abito ‘Deva’, aggettivo sanscrito che descrive un dio sia benevolo che malevolo. L’abito rende omaggio a Jean Paul Gaultier come evidenzia l’uso di tattoo e piercing. Giulia Cipriano ha rivisitato l’abito tradizionale cinese in chiave cyber-punk post-apocalittica prediligendo colori luminosi; Marinella Cirillo ha invece guardato ai kimoni giapponesi e al futurismo. Il vestito ‘Eques’ di Sara Trovatelli è una riformulazione contemporanea del concetto di ‘armatura’: “Mi sono ispirata all’amore dell’800 per l’Oriente, ho utilizzando tagli molto forti e denim dark con laminatura argento che ricorda le armature medioevali, gli orecchini sono vicini alla tradizione indiana, anche il copricapo sembra tratto da una rappresentazione di quegli anni. La sfilata Dior by John Gallino del 2006 è stata fondamentale per il mio lavoro su questo progetto”.
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Partner della mostra sono gli Archivi di Ricerca Mazzini, spazio che attualmente accoglie a Ravenna più di 400mila pezzi, tra capi e accessori. Luogo visitato sovente da studiosi e creativi provenienti da tutto il mondo. L’archivio offre la possibilità di toccare fisicamente i capi, traendone ispirazione sia dal punto di vista dello stile sia dalle tecniche di lavorazione. In concomitanza con l’allestimento dedicato a ‘Babylon: da esotico a esoterico’ una sala del Musap ospita creazioni ideate da grandi nomi della moda, da Issey Miyake a Romeo Gigli passando per Jean Paul Gaultier, Giorgio Armani e Roberto Cavalli.
L’evento Babylon è stato sostenuto da l’Unione Europea, il Ministero dell’Università e della Ricerca e Italia Domani nell’ambito del Gran Tour Afam 2024-26. La mostra proseguirà con un workshop gratuito sul mondo degli accessori dal titolo ‘Babylon – Con gli occhi di Guido’, a cui prenderà parte anche Modartech. Durante la serata di inaugurazione si è esibita Sofia Di Somma, violinista allieva del corso di perfezionamento per professori d’orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano accompagnata dal chitarrista Gianluca Marino. Oggi gli studenti avranno la possibilità di confrontarsi con Fausto Puglisi, direttore creativo di Roberto Cavalli, attraverso un talk speciale.