Consinee e Vitelli fanno il bis. Il marchio italiano di maglieria rigenerativa e il produttore cinese di filati di lusso, continuano la partnership iniziata durante l’edizione di gennaio di Pitti Uomo. Fondata nel 1999 a Ningbom, la holding cinese è tra i più importanti player nel mercato nonché punto di riferimento per i luxury brand grazie all’eccellenza produttiva dei filati in puro cashmere. Durante la recente fiera fiorentina (11-14 giugno) le due realtà hanno nuovamente indagato su come il processo creativo possa essere influenzato dagli scarti di produzione anziché generarne di nuovi, promuovendo così pratiche di design responsabile.
Nel progetto ‘The New Regeneration’ guidato dalla direzione creativa di Mauro Simionato, la sperimentazione di Vitelli nel design rigenerativo dialoga con le tecnologie di filatura di Consinee per creare una serie di filati di cashmere di alta qualità, realizzati a partire da fibre di scarto ottenute dalla ‘prima pettinatura’. I diversi colori di fibra possono essere miscelati in nuove tonalità e successivamente trasformati in nuovo filato, salvando così risorse preziose dalla discarica. La collezione si ispira alle arti e ai mestieri dell’antica Ningbo, sede oggi delle principali strutture produttive di Consinee. Il processo di design rigenerativo è stato documentato in un cortometraggio diretto da Simionato durante il suo soggiorno presso le strutture produttive.
“Sono soddisfatto del successo ottenuto, perché abbiamo davvero fatto sì che i marchi di lusso vedessero il riciclo e il suo futuro, interpretando il mondo della moda con eleganza e lusso”, ha dichiarato Boris Xue, CEO di Consinee a PambiancoTV negli spazi dedicati all’esposizione dei capi.
Consinee è sempre un’azienda all’avanguardia, come sta approcciando all’Intelligenza Artificiale?
“Penso che il mondo stia evolvendo rapidamente, specialmente con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, che cambierà l’industria della moda, compresi designer e produttori. In particolare, l’uso futuro dell’AI ridurrà notevolmente la quantità di personale impiegato in questo settore. Dobbiamo affrontare seriamente i cambiamenti rivoluzionari causati dall’AI in questa industria”.
Cosa rappresenta l’Italia per Consinee?
“L’Italia rappresenta un’elevata qualità nel mondo della moda globale ed è un obiettivo e una piattaforma ambita nell’industria manifatturiera”.
Quali sono i progetti per il 2024 e per il prossimo anno?
“l prossimo passo sarà innovare nei materiali naturali di alta gamma a bassa emissione di carbonio e nella reinterpretazione delle fibre filate fantasia, utilizzando design e tecnologia AI per creare nuovi prodotti e concetti”.
Anche Simionato è entusiasta della seconda collaborazione con Consinee: “Dopo l’esperienza nell’Inner Mongolia della scorsa stagione, stavolta mi sono addentrato all’interno dell’azienda lavorando con la fibra di scarto della primissima pettinatura, quindi una fibra di altissima qualità su cui abbiamo sperimentato diverse tecniche di filatura. Tutti i capi esposti a Pitti Uomo 106 sono realizzati con filato disegnato e sviluppato ad hoc da fibra di scarto. Sono inoltre entrato a Ningbo anche da un punto di vista di riferimenti culturali e artistici, ho voluto raccontare i luoghi in cui si fa questo cashmere, ricco di storia, in particolare legato al X secolo, la dinastia settentrionale Song in cui è fiorita una serie di altissima manifattura, partendo dalla ceramica e passando per l’embroidery. Una tecnica di costruzione che si chiama Wa Pan che consiste nel ricostruire interi villaggi dalle macerie dei villaggi precedenti quindi molto affine al mio processo rigenerativo. Credo anche che questo progetto sia un’opportunità per riconsiderare la rigenerazione della fibra all’interno di un più ampio design rigenerativo della maglieria, è un piccolo esperimento che può essere sviluppato a livello industriale”