L’assemblea di Benetton Group ha approvato ieri il bilancio 2023 e ha nominato consiglieri di amministrazione della società Christian Coco, storico direttore degli investimenti di Edizione, nel ruolo di presidente; Andrea Pezzangora, general counsel di Edizione, e Claudio Sforza. Il cda della società, riunitosi subito dopo, ha nominato Claudio Sforza AD di Benetton Group, come già reso noto il mese scorso, conferendogli le deleghe esecutive. Le nomine seguono le recenti dimissioni di Massimo Renon, ex AD, e del presidente Luciano Benetton.
Il mese scorso il cda di Benetton Group aveva approvato all’unanimità il progetto di bilancio 2023, sottoposto quindi all’approvazione dell’assemblea dei soci. Il fatturato è pari a poco più di un 1 miliardo di euro (nello specifico 1098 milioni), l’ebit è in rosso di 113 milioni e la perdita netta è arrivata a 230 milioni dopo 150 milioni di svalutazioni. Il patrimonio netto è di 105 milioni. La holding Edizione, cui fa capo Benetton Group, supporterà il piano di rilancio stanziando 260 milioni nei prossimi anni dopo i 350 milioni iniettati negli ultimi esercizi, come trapelato nei giorni scorsi.
Il nuovo amministratore delegato selezionato da Edizione, holding cui fa capo Benetton Group, è stato recentemente manager di Astaldi con un lungo passato ai vertici dell’industria in Ilva, Poste, Wind e Gamenet. Il manager ha conosciuto e lavorato al fianco dell’AD di Edizione Enrico Laghi nelle acciaierie Ilva.
Poche settimane fa la holding Benetton Srl che supervisiona il gruppo veneto dell’abbigliamento ha comunicato la nomina di Sandro Saccardi come amministratore unico. Il profilo è stato indicato direttamente da Edizione, cui fa capo Benetton Srl. Un uomo fidato essendo responsabile amministrazione e finanza proprio della cassaforte presieduta da Alessandro Benetton. Benetton Group, che ingloba i brand United Colors of Benetton e Sisley, vale attualmente meno dell’1% del giro d’affari di Edizione.
Luciano Benetton ha annunciato il suo addio alla presidenza del Gruppo Benetton, da lui fondato nel 1965 insieme ai fratelli Gilberto e Carlo e alla sorella Giuliana, attraverso una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha palesato l’insoddisfazione per il lavoro svolto da Renon la il suo management.