La piattaforma di e-commerce di lusso di Richemont, Yoox Net-A-Porter, sta chiudendo le sue attività in Cina, evidenziando la sua fatica nel competere in un mercato, quello cinese, in cui i rivenditori di fascia alta devono affrontare un contesto economico più debole. La redditività del mercato cinese del lusso è stata infatti messa a dura prova quest’anno dal prolungato rallentamento del settore immobiliare e dal ritardo della domanda dei consumatori che hanno pesato sulla seconda economia mondiale.
Come si legge sul Financial Times, la decisione è stata presa “nel contesto di un piano globale di Yoox Net-A-Porter volto a concentrare gli investimenti e le risorse sulle aree geografiche principali e più redditizie”, ha dichiarato in una nota un portavoce di Richemont, colosso svizzero dell’hard luxury che possiede l’e-tailer. Richemont aveva originariamente rilevato l’inglese Net-A-Porter nel 2010, per poi fonderlo con l’italiana Yoox cinque anni dopo. Come riferiscono conoscenze interne alla dinamica, ma che hanno chiesto che non venissero identificate, l’operatore di Net-A-Porter in Cina, una joint venture tra Ynap e Alibaba Group Holding Ltd. denominata Feng Mao, è in liquidazione.
Net-A-Porter è entrata nel mercato cinese nel 2013 ma da allora, come segnala Bloomberg, “ha faticato a guadagnare quote in un mercato digitale altamente competitivo”. La sua piattaforma gemella, Outnet, si è ritirata dalla Cina nel 2015. Nel 2018, nel tentativo di conquistare una fetta più ampia del mercato cinese dell’e-commerce di lusso, Richemont ha firmato una partnership strategica con Alibaba Group. La joint venture è avvenuta in un momento in cui Alibaba stava cercando di guadagnare credibilità nel campo della moda e corteggiare i principali attori del lusso come LVMH, Moët Hennessy, Louis Vuitton e Kering. Voleva anche eliminare l’arcirivale JD.com, che all’epoca sosteneva Farfetch nel tentativo di dominare lo spazio del lusso. Come riporta WWD, Richemont e Alibaba hanno portato la loro relazione al livello successivo nel 2020, collaborando con Farfetch su un accordo storico che mirava a fornire a Farfetch un “migliore accesso al mercato cinese” e ad accelerare la digitalizzazione dell’industria globale del lusso.
Riportando uno spaccato dell’attuale situazione di Richemont, il colosso svizzero è ancora alla ricerca di un possibile acquirente per la maggioranza di Ynap dopo che il precedente accordo con Farfetch è fallito successivamente al passaggio nel dicembre 2023 di quest’ultima sotto l’egida della coreana Coupang. A ottobre 2023, il deal prevedeva che Richemont cedesse una quota dell’e-tailer pari al 47,5% a Farfetch, appunto, con opzione per un ulteriore aumento fino al 100% del capitale entro il 2028, mentre il 3,2% sarebbe passato nelle mani di Mohamed Alabbar, fondatore del colosso real estate di Dubai Emaar.
Tra le ultime ipotesi che circolano in merito ai possibili acquirenti di Ynap spunta l’e-tailer di lusso Mytheresa anche se, le perdite maturate dall’e-commerce di lusso alimentano gli scetticismi dei potenziali acquirenti. Come si legge su WWD, “ci sono molti partiti ancora in trattativa, e il private equity non è uscito dalle trattative di Ynap”, ha spiegato il presidente di Richemont Johann Rupert. Burkhart Grund, direttore finanziario di Richemont, ha aggiunto: “Speriamo di poter riferire di più sui progressi più avanti nel corso dell’anno”. Richemont ha anche rivelato che le vendite di Ynap sono diminuite del 14% nell’anno fiscale 2024 “in un ambiente difficile per l’e-commerce di lusso”.
L’uscita dalla Cina di Net-A-Porter è l’ennesima conferma di un mercato cinese che versa nell’incertezza, e per gli e-commerce di lusso, soprattutto in Cina, la strada sembra tuttora in salita. Come precisa Bloomberg, “i siti e-commerce sono stati pesantemente colpiti dal rallentamento economico della Cina post-Covid, poiché i consumatori sono passati dall’acquisto di articoli di grosso valore alla ricerca di occasioni. Quest’anno la spesa durante le principali festività e i festival dello shopping è rimasta debole”.