L’approdo in Borsa di Golden Goose non avverrà più venerdì 21 giugno. Lo sbarco del player italiano sui listini di Piazza Affari, comunicato nei giorni scorsi, è stato rinviato “a causa della volatilità del mercato europeo”, spiega il gruppo veneto in un comunicato diramato ieri in tarda serata.
L’accoglienza della quotazione è stata molto positiva, spiegano dal brand conosciuto in tutto il mondo per le note sneakers e il ready to wear, con un forte sostegno da parte della comunità degli investitori; si cita Invesco “che ha agito da pilastro con una domanda di 100 milioni di euro. Il book della domanda è stato coperto in tutta la fascia di prezzo fin dalla prima ora di bookbuilding e ha un numero di sottoscrizioni in eccesso su tutta la gamma”.
“Tuttavia, il significativo deterioramento delle condizioni di mercato a seguito delle elezioni del Parlamento Europeo di questo mese e l’indizione di elezioni generali in Francia hanno avuto un impatto sulla performance dei mercati europei e, in particolare, sul settore del lusso. In questo contesto, l’attività di Golden Goose continua a registrare buoni risultati. Il management e gli azionisti sono sempre stati determinati a garantire una Ipo di successo per tutte le parti interessate, con prestazioni aftermarket forti e sostenibili, e ritengono che l’attuale contesto di mercato non sia l’ambiente giusto per quotare la società. Una Ipo per Golden Goose sarà rivalutata a tempo debito”, conclude la nota.
Il prezzo dell’Ipo era stato fissato a 9,75 euro, nella parte bassa della forchetta di prezzo individuata tra 9,50 e i 10,50 euro per azione, corrispondente a una capitalizzazione di mercato compresa tra circa 1,7 e 1,9 miliardi di euro. L’offerta delle azioni sarebbe stata pari al 30% del capitale sociale della società (e una greenshoe del 4,5%).
Secondo quanto ricostruito da Repubblica, con lo sbarco in Borsa, secondo le previsioni di crescita, la società a fine 2027 avrebbe dovuto azzerare i debiti e arrivare addirittura a generare cassa. Ora il brand, aggiunge, dovrà rinegoziare i debiti (il prestito da 480 milioni era stato strutturato per sbarcare in Borsa e raccogliere 100 milioni di capitale) e farsi carico delle spese del mancato collocamento.
L’elezioni francesi hanno avuto un impatto importante sul settore del lusso, segnala Reuters, in particolari su alcuni titoli tra cui Moncler, una delle aziende rispetto alle quali Golden Goose è stata valutata, riporta l’agenzia ricordano come ieri le azioni di Moncler siano scese del 2,7 per cento trascinata al ribasso dalla decisione di Oddo Bhf di ridurre il prezzo obiettivo sul titolo da 69 a 65 euro.
Secondo Bloomberg la cautela da parte di Permira “potrebbe anche essere legata alla performance del produttore di stivali britannico Dr. Martens” che, a seguito della quotazione del 2021, ancora non ha raggiunto i prezzi dell’Ipo.