Cloud, IoT, big data e IA sono ormai parte del futuro prossimo della moda. Player tech francese, Lectra ha organizzato a Milano un evento per esplorare le sfide che caratterizzeranno l’ecosistema moda. Sul palco – moderati da Silvia Berzoni, editor in chief di Class CNBC – si sono avvicendati esperti di settore e voci dei fashion brand.
Antonella Capelli, president EMEA di Lectra, ha spiegato come “in un mercato in cui grandi cambiamenti sono in corso, spesso le domande superino ancora le risposte: ciò che conta è saper trasformare le idee in azioni concrete, in una logica di condivisione e confronto che oggi è la vera forza del settore e l’unica via per rendere l’ecosistema davvero più responsabile. Per questo Lectra, oltre a essere parte attiva del Monitor for Circular Fashion, ha dato vita a un Think Tank e a un Osservatorio che approfondiscono le diverse sfide che caratterizzano il settore moda. Il ruolo della tecnologia è cruciale, in quanto crea le giuste premesse per abbattere le procedure a silos e offrire invece soluzioni inclusive per favorire l’automazione, la condivisione dei dati e la trasparenza”.
Tra i relatori, Sara Sozzani Maino, creative director di Fondazione Sozzani ha sottolineato l’importanza della trasparenza, della consapevolezza e dell’etica: non si può pensare di smettere di comprare o di produrre, ma si può farlo meglio. “Oggi, la moda non è ancora del tutto sostenibile – né è realistico immaginare che lo possa essere al 100%. Si tratta piuttosto di un percorso che deve necessariamente essere fatto passo dopo passo. In questo senso, le nuove regolamentazioni stanno contribuendo a indirizzare le strategie di business verso una nuova consapevolezza”.
Maximilien Abadie, chief strategy officer e chief product officer di Lectra, ha illustrato come l’obiettivo di Lectra sia supportare ogni giorno i brand, accompagnandoli lungo il percorso di trasformazione digitale. “Dall’industria 1.0 all’industria 4.0, da sempre Lectra abilita una vera e propria rivoluzione: oggi, il solo modo per continuare ad avere successo sarà interconnettere i diversi player coinvolti nella value chain, grazie a soluzioni più agili e smart. Gli obiettivi coinvolgono quindi tre aree principali: la data intelligence, la trasparenza e l’interoperabilità”. L’azienda stima che i fashion brand vedranno una riduzione degli utili di 52 miliardi di dollari entro il 2030 se non prenderanno in considerazione le opportunità offerte dall’industria 4.0.
A seguire, Amit Gautam, founder e CEO di TextileGenesis, ha portato l’attenzione sul fatto che, nonostante il mercato della moda sia uno dei più grandi al mondo (si pensi che supera l’elettronica di consumo e l’automotive), il settore tessile e fashion è anche uno dei più frammentati. Si è ribadito che la tracciabilità non è più opzionale ed è guidata da tre importanti fattori: gli sviluppi legislativi, la ricerca responsabile di nuovi talenti e la necessità di identificare e mitigare i rischi per la supply chain. Attualmente si sta assistendo a un passaggio da un sistema non regolamentato all’introduzione di molteplici regolamentazioni diverse (oltre 30) che coinvolgono l’intera value chain, dall’approvvigionamento fino al retail.
Melchior Merlin, vice president product di Launchmetrics, ha ribadito come proprio il fattore “connessione” giochi una parte cruciale: in questo caso, connettere la strategia con l’esecuzione, attraverso una soluzione basata su una piattaforma dati specifica per il settore, diventa dunque la chiave di volta per la messa a terra dei piani.
La giornata di lavori si è conclusa con una tavola rotonda che ha dato voce alle testimonianze di marchi internazionali – come Oniverse (di cui fanno parte i brand Calzedonia, Intimissimi, Intimissimi Uomo, Tezenis, Tezenis Kids, Falconeri, Atelier Emé e Antonio Marras) e AWWG (di cui fanno parte i brand Pepe Jeans London, Hackett e Façonnable). I brand hanno condiviso la propria esperienza nell’impiego della soluzione Kubix Link di Lectra. Al dibattito hanno preso parte Giulio Romanelli, technical engineering project coordinator di Oniverse, Ivan Vender, COO di AWWG, e Ana Torroba, sustainability senior manager di AWWG.