Il cda di Benetton Group ha approvato all’unanimità il progetto di bilancio 2023, che sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea dei soci il 18 giugno. Il fatturato è pari a poco più di un 1 miliardo di euro (nello specifico 1098 milioni), l’ebit è in rosso di 113 milioni e la perdita netta è arrivata a 230 milioni dopo 150 milioni di svalutazioni. Il patrimonio netto è di 105 milioni. La holding Edizione, cui fa capo Benetton Group, supporterà il piano di rilancio stanziando 260 milioni nei prossimi anni dopo i 350 milioni iniettati negli ultimi esercizi, come trapelato nei giorni scorsi.
Il cda ha inoltre preso atto delle dimissioni dell’AD Massimo Renon, del presidente Luciano Benetton e di tutto il cda, che era in scadenza, e ora sarà nominato ex novo dall’assemblea convocata per il prossimo 18 giugno. Il nuovo amministratore delegato selezionato da Edizione è Claudio Sforza, attuale manager di Astaldi con un lungo passato ai vertici dell’industria in Ilva, Poste, Wind e Gamenet. Il manager ha conosciuto e lavorato al fianco dell’AD di Edizione Enrico Laghi nelle acciaierie Ilva. La notizia è trapelata da fonti vicine alla famiglia di Ponzano Veneto. Era stato ipotizzato che la figura provenisse dal mondo della finanza e dell’industria.
Il manager, riportano alcune testate, dovrà investire i 150 milioni che la famiglia ha già dedicato al rilancio della società, prima tranche di un piano più ampio da 260 milioni, affiancando un piano di taglio costi a uno di investimenti sui punti vendita e sul prodotto.
Lo scorso weekend Luciano Benetton ha annunciato il suo addio alla presidenza del Gruppo Benetton, da lui fondato nel 1965 insieme ai fratelli Gilberto e Carlo e alla sorella Giuliana. Sabato scorso il manager ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera per motivare la sua decisione. Luciano Benetton racconta che alla fine dello scorso anno il management guidato da Renon ha presentato un buco di bilancio pari a circa 100 milioni di euro. Il founder non ha parole lusinghiere per il manager, ricorda che a causa del Covid il piano triennale per il pareggio era stato spostato al 2023 e l’obiettivo era risultato accettabile. “Infatti nei vari consigli i numeri continuano a dare la fotografia di un pareggio possibile. Solo il 23 settembre del 2023 viene accennato a qualche problema ma in modo tenue. E sembrava tutto sotto controllo. Mentre riceviamo in consiglio questi primi segnali, dati in modo assolutamente non preoccupato da parte loro, mi accorgo che i numeri non mi tornano e che il problema va ben oltre a quanto hanno dichiarato a settembre”.
Il Gruppo, e a cui fanno capo i brand United Colors of Benetton e Sisley, vale attualmente meno dell’1% del giro d’affari di Edizione.