Prosegue il viaggio di Swatch attraverso l’arte. Partito nel 2018, anche se le prime incursioni nel mondo dell’arte risalgono al 1985 con le limited edition Art Special, il viaggio del gruppo svizzero da 7,8 miliardi di franchi svizzeri (pari a circa 8 miliardi di euro) con l’utile netto in franchi svizzeri a quota 890 milioni, fa tappa a Londra. Dopo il Rijksmuseum di Amsterdam, il Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Museo del Louvre a Parigi e Abu Dhabi, il Museo di Arte Moderna (MoMA) di New York, la Fondazione Magritte a Bruxelles, il Centre Pompidou a Parigi e le Gallerie degli Uffizi di Firenze, sono le gallerie Tate a concedere alcuni dei loro capolavori per trasformali in segnatempo. Al centro dell’operazioni, quest’anno, ci sono artisti come Turner, Chagall, Mirò, Léger, Matisse, Barns–Graham e Bourgeois, che, come spiega in questa intervista a PambiancoNews Carlo Giordanetti, membro del board e Ceo dello Swatch Art Peace Hotel di Shanghai, rappresentano l’ulteriore crescita del progetto.
“L’arte è diventata nel tempo, e in maniera estremamente organica, un pilastro, una vera pietra d’angolo dell’essere Swatch”, spiega. “Guardando alle prime collaborazioni con il mondo degli artisti, si ritrova l’idea di museo. All’inizio, nel 1985, dopo aver collaborato con Kiki Picasso, abbiamo lavorato con Keith Haring e in parallelo lo stesso anno, abbiamo fatto un progetto con la Fondazione Maeght nel Sud della Francia, all’interno della quale abbiamo lavorato esattamente con l’opposto di Keith Haring e cioè con Valerio Adami, Pol Bury e Pierre Alechinsky: da un lato, la cultura street, il pop totale e dall’altro, oggetti puramente concettuali. È stato lì che Swatch ha cominciato, come quasi sempre in maniera assolutamente non razionale o non puramente razionale, a capire il potenziale di essere un po’ un objet d’art e non soltanto un segnatempo disegnato da un artista e questo poi ha aperto la strada a tante altre iniziative”.
Le iniziative ora coinvolgono per la prima volta la capitale britannica. “È la prima volta che facciamo tappa a Londra con Art Journey ma abbiamo sempre avuto esperienze positive qui, pensiamo al nostro omaggio alla regina Elisabetta del 2022, il modello How Majestic che ancora oggi è nelle top ten delle vendite. E poi le collaborazioni con la moda, da Vivienne Westwood a Supriya Lele, che ci hanno sempre dato grandi soddisfazioni – continua Giordanetti -. Ora è il momento dell’arte in collaborazione con le gallerie Tate, che sono molto più di un museo, nel senso che ci sono tante espressioni della stessa istituzione. C’è, infatti, la Tate Modern, che è quella che negli ultimi anni è diventata più forte a livello di comunicazione per il suo ruolo nel mondo dell’arte moderna e contemporanea e per la sua filosofia di apertura al pubblico. Poi la Tate Britain e le due estensioni a Liverpool e a St. Ives. Oltre alla diffusione di un messaggio, legato alla cultura e all’arte moderna, c’è anche un aspetto molto interessante della collaborazione che si chiama Tate Lates, un programma in cui l’ultimo venerdì di ogni mese il museo si apre al di là dell’orario tradizionale e ospita eventi, dove Swatch sarà presente per nove mesi, condividendo con il pubblico l’esperienza, in alcuni casi anche workshop e performance, di alcuni artisti che hanno fatto parte della nostra residenza a Shanghai”.
Le sette opere selezionate per comporre Swatch x Tate Gallery, sono state selezionate in un’ottica da collezionista, aggiungendo lavori significativi all’accrescimento della pinacoteca versione di orologi di Swatch. I primi quattro modelli sono già in vendita, i restanti tre dal 4 aprile, ma i segnatempo non sono l’unica novità della primavera artistica di Swatch. “Ad aprile torneremo alla Biennale di Venezia come partner principale, esponendo sia ai Giardini che all’Arsenale” conclude il CEO. “Ai Giardini proporremo un’installazione commissionata e davvero particolare di un artista asiatico di cui non possiamo ancora anticipare il nome; all’Arsenale, invece, porteremo il lavoro di sei artisti che hanno risieduto alla nostra residenza di Shanghai”.