Sono oltre 18 mila le presenze registrate all’ultima edizione di White. Il salone di via Tortona, patrocinio della Regione Lombardia e dal Comune di Milano con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), di Ice – Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane e la partnership di Confartigianato imprese, archivia l’edizione dedicata alle collezioni autunno/inverno 2024 con un leggero calo delle presenze italiane e la crescita del 10% dell’estero.
Distribuito in tre luoghi, Tortona 27/Superstudio, Tortona 54/exAnsaldo e Tortona 58/Padiglione Visconti con circa 300 marchi (40% internazionali, 60% italiani), White ha sperimentato questa stagione per la prima volta l’anticipo delle date mentre ha approfondito l’idea del fuori salone fashion con il concept White Village che ha raccolto sei mila presenze. “Vorrei sottolineare come oggi dopo il periodo Covid il nostro mondo si sia trasformato e le manifestazioni che non hanno saputo cogliere il cambiamento, come la maggior parte di quelle europee, vengano di conseguenza cancellate dal marcato. In Italia oggi per la moda donna è indubbio che White sia un’eccellenza ’fieristica’ di riferimento”, ha spiegato Massimiliano Bizzi, presidente e founder di White.
“I dati di affluenza e di partecipazione dei brand lo dimostrano in modo chiaro”, aggiunge sottolineando come però la manifestazione sia “solo all’inizio di un percorso che sarà lungo e difficile, fatto di trasformazioni. Di questo noi e le istituzioni dobbiamo prenderne seria consapevolezza, per aiutare il settore in un momento così difficile. La nostra realtà aziendale è in totale evoluzione e lo dimostrano tutte le iniziative recentemente attivate: dal grande successo di White Village, un segnale importante di apertura alla città, al progetto Expo White rivolto a presentare la creatività di paesi fino ad oggi riconosciuti unicamente per lo sviluppo del segmento retail. Inoltre, attraverso il progetto (Textile)Times by Expo White verrà dato maggiore supporto ai designer internazionali. Tutte le nostre iniziative pongono al centro la città di Milano e sono funzionali al rinnovamento del salone, sia in termini di brand mix che di immagine”.