Anche Lvmh muove i primi passi verso Hollywood. In un momento in cui le storie dei personaggi del fashion system interessano più che mai lo spettatore, il gruppo numero uno del lusso mondiale sceglie di rimanere al passo lanciando una nuova divisione dedicata interamente alla creazione di contenuti televisivi, audio e cinematografici per i suoi 70 marchi. Un nuovo modo per raccontare e far vivere a pieno le storie delle maison nel suo portfolio, da Tiffany a Louis Vuitton passando per Fendi, Dior e Loewe, e per promuoverne gli elementi culturali a un pubblico globale.
La nuova venture del colosso francese, che prende il nome di 22 Montaigne Entertainment (riprendendo l’indirizzo parigino del gruppo, ndr) nasce grazie alla partnership con Superconnector Studios (società americana di management consultancy e brand entertainment producer) e i suoi cofondatori Jae Goodman e John Kaplan al fine di collaborare con creatori, produttori e distributori nel mercato dell’intrattenimento. Il nuovo progetto sarà supervisionato da un comitato di dirigenti di Lvmh guidato da Antoine Arnault e da Anish Melwani, presidente e AD di Lvmh Nord America. Per il figlio maggiore del patron Bernard Arnault il nuovo incarico si affianca dunque alla presidenza di Berluti e Loro Piana e al ruolo di chief executive officer e vice-chairman del consiglio di amministrazione di Christian Dior SE e di head of communication and image di Lvmh.
22 Montaigne Entertainment si presume potrebbe coinvolgere direttamente anche i creativi alla guida dei luxury bran: basti pensare alla recente serie YouTube incentrata sulla vita professionale di Nicolas Ghesquière (direttore creativo della donna Vuitton) o alla collaborazione di Jonathan Anderson (a capo dello stile di Loewe) con l’amico Luca Guadagnino per i costumi di ‘Challengers’ – l’ultima impresa cinematografica del regista palermitano.
Certamente l’operazione di 22 Montaigne Entertainment strizza l’occhio al debutto sul grande schermo di una delle case di moda del secondo player del lusso mondiale, Kering. In una fase in cui i conglomerati sono sempre più propensi a diversificare i loro investimenti, aveva infatti fatto notizia il lancio della casa di produzione Saint Laurent Productions. Una società sussidiaria al gruppo guidata dallo stesso direttore creativo del marchio Anthony Vaccarello che come primo progetto aveva prodotto ‘Strange Way of Life’, l’ultimo cortometraggio diretto dal celebre Pedro Almodóvar.
Seguendo l’interesse del gruppo per lo show business, all’operazione di Saint Laurent era seguita quattro mesi più tardi l’acquisizione di Creative Artists Agency(Cat) da parte di Francois-Henri Pinault, patron del gruppo Kering. Secondo fonti di stampa, per rilevale una quota di maggioranza dell’agenzia di talenti il magnate francese aveva messo sul piatto ben sette miliardi di dollari (pari a 6,46 miliardi di euro al cambio di oggi).