Sembrava impossibile il rimpianto velleitario di una globalizzazione senza ritorno. Un sogno che Beste, azienda leader nella produzione di tessuti e di abbigliamento, sta invece trasformando in realtà. È il sogno di un cotone totalmente italiano, dalla culla alla tomba, e oltre, in un nuovo ciclo di vita, dalla filatura alla tessitura, dalla confezione alla successiva rigenerazione dei capi arrivati a fine corsa. Il tutto in poche centinaia di chilometri, quelli che separano i campi delle regioni del sud Italia, dove è stata avviata la coltivazione del cotone, all’implementazione di uno stabilimento dove avviene il processo di filatura, all’area di Prato, dove nelle varie sedi di Beste si completa il ciclo di tessitura, di finissaggio e di confezione. E dove, una volta completato il primo ciclo di vita del prodotto, può iniziarne un secondo, magari in forme diverse.
Visione globale e cura delle comunità locali si fondono in una nuova visione con cui Beste, e il gruppo Holding Moda di cui fa parte, offrono all’industria internazionale della moda, a cominciare da quella del lusso, un prodotto interamente tracciato, costruito con criteri assoluti di qualità, concepito secondo uno schema di sostenibilità che dagli aspetti ambientali si allarga a quelli sociali.
Ma la rivoluzione di Beste non si ferma qua. Il player ha infatti deciso di adottare per tutta la sua produzione tessile il cotone biologico Supima® di provenienza statunitense, tra i pochi al mondo ad avere avviato una politica seria e accertabile di qualità e di controllo della filiera.
In una produzione globale di circa 112 milioni di balle, il cotone americano Supima® ne copre circa 450mila, delle quali appena 10mila provengono da coltivazione biologica. Tutto questo per dire che Beste ha deciso di legare il suo futuro a quello che al momento non è che lo 0,008% della produzione mondiale di cotone, coronando una scelta di un lusso che sia davvero sostenibile.
“Siamo entusiasti di annunciare che a partire dalla stagione P/E 2025 tutti i nostri cotoni presenti all’interno delle collezioni saranno realizzati esclusivamente con cotone organico Supima®, ma soprattutto della creazione di una catena di approvvigionamento di cotone organico al 100% italiana e tracciabile attraverso Itaco® (acronimo di Italian Cotton). Itaco® identifica non solo un marchio ideato e registrato da Beste ma anche il processo produttivo sottostante attraverso il quale Beste dimostra il controllo completo della catena di approvvigionamento che parte dal materiale grezzo al capo finito, in totale sintonia, del resto gli impegni assunti verso autentiche politiche di sostenibilità”.
Con l’introduzione di Itaco®, Beste ha acquisito il controllo totale della catena di produzione. Dal materiale grezzo al capo finito, compresi soluzioni di riciclo attraverso Beredo®, la divisione dedicata al recupero degli scarti tessili. Questa innovativa soluzione consente a Beste di offrire il Passaporto Digitale del Prodotto, garantendo la tracciabilità e la sostenibilità per le sue collezioni tessili e abbigliamento.
Tra i capisaldi su cui verte il progetto Itaco® e del cotone biologico Supima® c’è, innanzitutto, l’approvvigionamento sostenibile, che concretizza l’impegno di Beste nell’offrire un materiale eccezionalmente raro e rispettoso dell’ambiente, posizionando l’azienda e il gruppo nella fornitura di una filiera completamente made in Italy.
Beste, inoltre, partecipa attivamente al progetto ‘Supima® Aqre’, utilizzando un approccio di tracciabilità basato su blockchain promosso da TextileGenesis, ente di tracciabilità nelle fasi di produzione dei prodotti in cotone Supima®. Il progetto prevede inoltre l’utilizzo di Oritain che, grazie all’analisi biologica, è riuscita a mappare tutte le zone di coltivazione mondiale di cotone. Grazie a questo processo è possibile ripercorrere a ritroso il percorso del cotone analizzato grazie all’analisi del Dna caratteristico di varie aree individuandone l’origine.
Con la creazione della nuova soluzione Itaco®, Beste, in accordo con le regolazioni europee previste per il 2025, è in grado di fornire il Digital Product Passport: dal materiale grezzo al capo finito, comprese soluzioni di riciclo attraverso Beredo®, la nuova divisione Beste che recupera la totalità degli scarti tessili per riciclarli in prodotti a nuova vita.
Riguardo a Supima® nello specifico, si tratta di un cotone organico coltivato seguendo principi ecologici e sostenibili che mirano a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere la salute del suolo. L’impegno di Beste, inoltre, si estende alla coltivazione dei campi di cotone localizzati nelle regioni del sud Italia notoriamente baciati dal sole (prevalentemente Puglia ma anche Sicilia e Sardegna) e abbandonati negli anni ’60 a causa dell’avvento delle fibre sintetiche. Con la creazione della nuova soluzione Itaco®, in definitiva, Beste ottiene il controllo completo della catena di approvvigionamento, dal materiale grezzo al capo finito, comprese soluzioni di riciclo attraverso Beredo®, la divisione Beste che recupera la totalità degli scarti tessili per riciclarli in prodotti a nuova vita. L’insieme di queste caratteristiche consente a Beste di offrire il passaporto digitale del prodotto sia le sue collezioni tessili che per l’abbigliamento.