La vicenda La Perla giunge a una svolta. Da mesi in cattive acque, il marchio di lingerie d’alta gamma nel portfolio del fondo olandese Tennor ha scampato lo spettro dell’amministrazione controllata che aleggiava sulle sue sorti fino alla scorsa settimana: nella giornata di ieri, si legge su Il resto del Carlino, il tribunale di Bologna ha nominato due custodi dell’azienda e sequestrato preventivamente la filiale britannica La Perla Global Management, società messa in liquidazione per il mancato pagamento di 2,8 milioni di sterline di tasse (circa 3,2 milioni di euro) da parte della proprietà del fondo Tennor, su richiesta avanzata dal fisco britannico e appoggiata da due creditori.
Ad annunciarlo con “estrema soddisfazione” sono stati i sindacati Filctem-Cgil e Uiltec-Uil, che hanno sottolineato come questa operazione “scongiuri il pericolo, reso palese dalla dichiarazione dei liquidatori di Londra, di inibire alle aziende italiane l’utilizzo e la cessione del marchio senza tenere in debito conto il destino delle qualificate competenze di lavoratrici e lavoratori”.
Una operazione “svincolata dalla valorizzazione delle riconosciute abilità delle lavoratrici finirebbe per disperdere questa qualificata manodopera oltre che svilire il marchio stesso”. I rappresentanti dei lavoratori auspicano, quindi, “che la misura cautelare di custodia determini al contempo un celere sblocco del pagamento delle retribuzioni di ottobre, novembre e della tredicesima, in mancanza del quale il rischio di dispersione delle maestranze si concretizzerà a breve”. Maestranze che, sottolineano, rappresentano il cuore pulsante dell’azienda bolognese.