Italia Independent a rischio liquidazione. Secondo quanto dichiarato nel comunicato della società pubblicato lo scorso venerdì, l’assemblea dei soci di Italia Independent group è chiamata a deliberare, “in merito allo scioglimento e alla liquidazione della società” nel caso in cui, entro la data di convocazione, non pervengano offerte vincolanti, debitamente garantite, di capitalizzazione.
È l’amministratore delegato Marco Cordeddu a spiegare che “la scelta del consiglio di amministrazione di verificare l’eventuale esistenza di soggetti terzi interessati alla prosecuzione dell’attività della società piuttosto che, in mancanza, di sottoporre all’attenzione dell’assemblea il processo di liquidazione rappresenta la naturale conclusione del percorso di risanamento della società che è stato possibile innanzitutto grazie all’immissione di risorse personali dell’azionista Lapo Elkann che, pur avendo avuto fin dalla costituzione della società ruoli prevalentemente creativi, ha permesso alla società di poter far fronte alle proprie obbligazioni”.
Nel primo semestre dell’anno, le società del gruppo hanno portato a compimento le procedure di risanamento dei debiti solo grazie all’ingente supporto finanziario dell’azionista di riferimento Lapo Elkann che, dopo aver supportato le società del gruppo con un esborso pari a oltre 25 milioni di euro, ha ulteriormente versato risorse personali per oltre 12,8 milioni per consentire il successo dell’operazione.
In esecuzione a quanto previsto nei piani di risanamento, a settembre il marchio di eyewear Italia Independent è stato acquisito per un milione di euro da Modo Group, azienda fondata a New York nel 1990 da Alessandro Lanaro controllata da M Group.
A seguito della cessione delle attività legate all’occhialeria, le società del gruppo “non hanno più alcuna attività operativa da proseguire o intraprendere (con conseguente venire meno di risorse per sostenere i costi di funzionamento delle stesse) e si rende, pertanto, necessario sottoporre ai soci la decisione in ordine allo scioglimento delle società del gruppo e alla loro liquidazione”. Il consiglio di amministrazione ha tuttavia ritenuto opportuno verificare, come ultimo passo in alternativa alla liquidazione, se vi siano terzi interessati a presentare un piano per la prosecuzione delle attività. La delibera di scioglimento e liquidazione sarà assunta solo nel caso in cui non arrivi un impegno a sottoscrivere e versare un aumento di capitale per un importo idoneo a supportare lo sviluppo di un piano industriale e finanziario di almeno cinque anni. Diversamente l’assemblea sarà invece chiamata ad assumere la decisione sulla messa in liquidazione delle società del gruppo. Nel comunicato si specifica inoltre che: “in aggiunta alle decisioni che precedono, in data odierna il consiglio di amministrazione ha altresì deliberato: di sottoporre all’assemblea dei soci la decisione in merito alla variazione della denominazione sociale. Tale decisione si rende necessaria in quanto previsto nell’accordo di cessione del Marchio”, facendo riferimento all’acquisizione da parte di M Group.