La riorganizzazione di Missoni prosegue sotto la direzione di Livio Proli. Da tre anni il CEO sta lavorando a un riposizionare per il marchio la cui proprietà è nelle mani della famiglia fondatrice, con una partecipazione del 41,2% di Fsi – Fondo Strategico Italiano. Dopo il cambiamento creativo per le collezioni fashion e design, la maison sta accelerando sia nell’espansione retail che in quella lifestyle. Le previsioni di chiusura dell’esercizio in corso proiettano una crescita del 10% dei ricavi netti (115 milioni di euro nel 2022) ed un ulteriore miglioramento dell’ebitda che nello scorso esercizio aveva già raggiunto un risultato positivo dopo la difficile performance del biennio precedente.
Come prosegue l’espansione retail di Missoni?
Abbiamo consolidato l’azione di razionalizzazione della nostra rete di negozi fisici di proprietà chiudendo quei pochi che non sono ritornati profittevoli, aprendo alcuni Dos nuovi (Las Vegas e South Coast Plaza) ed andando invece a rinnovare l’immagine di quelli performanti tra cui la rilocazione del flagship di Milano in via Verri. Sul lato delle vendite del canale digitale abbiamo completato l’internalizzazione di Missoni.com che dal mese di settembre viene gestito completamente in house. Abbiamo altresì soddisfatto la richiesta di nuovi partners che hanno voluto investire in nuovi store fisici in franchising.
Quali sono i progetti extra-fashion che includono altri settori strategici?
Tra i progetti extra-fashion di cui siamo estremamente soddisfatti ci sono tutte le iniziative di real estate che prevedono la personalizzazione degli interiors con la collezione Missoni, dalle common areas sino agli appartamenti interamente Missoni – dalle zone living alla zona notte. Abbiamo siglato quattro importanti progetti in chiusura d’anno che spaziano da Marbella con Missoni Marea a San Paolo sino ad un nuovo progetto in UAE che lanceremo questo mese e ad un progetto a Toronto che annunceremo invece nel 2024. Gli stessi vanno ad aggiungersi ai precedenti Missoni Baia a Miami lanciato nel 2015 e Urban Oasis a Dubai da poco completato.
Come proseguono le attività legate ai resort in località chiave?
Confermeremo per il 2024 la nostra partnership con One&Only per il resort Maldive portando avanti il progetto Missoni Resort Club e stiamo già lavorando alla chiusura di un accordo per la personalizzazione di un nuovo resort che sveleremo nel secondo half.
Alla terza collezione della nuova direzione creativa come è stato accolto il cambio stilistico?
Filippo Grazioli ed Alberto Caliri rispettivamente responsabili della direzione creativa legata alla moda e alla casa hanno rinfrescato con successo il brand nel pieno rispetto del dna e trovando grande ispirazione nel proprio heritage. Questo restyling ci ha consentito di ingaggiare e di dialogare con un ventaglio di clienti di maggior ampiezza.
Le collaborazioni continuano a ricoprire un ruolo importante?
Consideriamo chiuso il periodo delle collab anche se non escludiamo di legarci a nuovi partner per poche eccezioni. Al momento l’azienda preferisce concentrarsi sullo sviluppo del concetto di lifestyle attraverso progetti di interior design ed i Missoni Resort club.
Recentemente sono trapelate delle indiscrezioni sulla possibile cessione del brand da parte di Fsi, cosa può dirci a riguardo?
Ci sono state manifestazioni di interesse da parte di alcuni gruppi industriali che gli azionisti (fondo e famiglia) hanno apprezzato, ma che al momento non hanno innescato ulteriori approfondimenti.