I dipendenti di Luxottica lavoreranno quattro giorni per 20 settimane l’anno mantenendo lo stipendio pieno. A comunicarlo sono state le segreterie di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e le Rsu dell’azienda che hanno siglato il nuovo contratto integrativo valido per il triennio 2024-26. L’accordo sarà applicato a tutti i dipendenti dislocati nelle sedi di Rovereto, in Trentino, in quelle venete di Agordo, Sedico, Cencenighe Agordino, Pederobba e di Lauriano in provincia di Torino. Secondo l’accordo, “la sperimentazione sarà avviata su base volontaria in alcuni reparti e costantemente monitorata”. L’accordo – spiega l’azienda in una nota – contribuisce a disegnare una nuova frontiera dell’organizzazione del lavoro in Italia, ispirata a principi di equità e inclusione.
“In un’epoca di grandi trasformazioni economiche e sociali emerge l’urgenza di ridisegnare nuovi modelli organizzativi delle aziende per guidare il cambiamento verso percorsi che riconoscano e premino le professionalità e le eccellenze del nostro Paese”, ha commentato Francesco Milleri, presidente e AD di EssilorLuxottica.
Il gruppo ha chiuso il terzo trimestre con ricavi pari a 6,3 miliardi di euro, in aumento del 5,2% a cambi costanti rispetto al terzo trimestre 2022 (-1,6% a cambi correnti). Nei primi nove mesi, i ricavi risultano in crescita del 7,2%, con un trend che da inizio anno sorpassa l’obiettivo di lungo termine a “mid-single-digit”.
L’innovazione organizzativa introdotta dal nuovo Integrativo permetterà la stabilizzazione a tempo indeterminato di oltre 1.500 lavoratori all’interno del perimetro produttivo italiano. Il consolidamento di nuove risorse e competenze e il forte impulso alla formazione, comunicazione e sviluppo professionale rappresentano per il gruppo e le organizzazioni sindacali un investimento sul futuro competitivo delle fabbriche italiane, garantendo stabilità dell’occupazione.
Presto la stessa strada potrebbe essere intrapresa dalla Lamborghini. Come segnala il Corriere della Sera, proprietà e sindacati sono al lavoro per arrivare a una settimana lavorativa di 33 ore e mezzo. La rivoluzione della settimana corta lavorativa in Italia era partita già a gennaio 2023, quando era stata Intesa Sanpaolo a proporre, sempre su base volontaria, un nuovo modello di organizzazione del lavoro con più smart working e la possibilità di lavorare quattro giorni a settimana anziché cinque, aumentando a nove le ore giornaliere.