Vivienne Westwood è pronta a sfiorare i 200 milioni di euro di fatturato nel 2023. La storica maison inglese ha ottenuto vendite per 165 milioni nel 2022, in crescita del 45% rispetto all’esercizio precedente con in testa il mercato asiatico. È indubbio che il brand stia vivendo un momento d’oro grazie alla capacità di fare breccia tra i giovani consumatori della Z Generation. “Vivienne è stata la cattiva coscienza punk, abbiamo iniziato come ribelli e oggi vendiamo collanine per le ragazzine, la trasgressione diventa omologazione”, sintetizza a Pambianconews con una battuta lo storico CEO Carlo D’Amario, incontrato a Parigi in occasione della sfilata primavera/estate 2024 della label Andreas Kronthaler x Vivienne Westwood.
Pochi giorni fa, durante la Milano fashion week, il brand ha festeggiato i vent’anni della boutique in corso Venezia, oggetto di un recente restyling: “Vivienne Westwood non ha mai puntato a marketing spinto, celebrities o investimenti pubblicitari, il sistema moda è cambiato perché i department store sono sempre meno frequentati, gli special store sono finiti perché i gestori sono invecchiati e le seconde generazioni preferiscono altre strade, senza contare i costi fissi come gli affitti. A Milano abbiamo puntato a corso Venezia in tempi non sospetti anziché in via Spiga che ora non mi sembra prolifichi. Lo stesso discorso vale per le altre città dove abbiamo negozi di proprietà, da Londra in Conduit Street a New York sulla 55th street, zona Uptown anziché Midtown”, spiega il manager da anni trasferitosi a Londra, sempre attento ai cambiamenti sociali.
“Il mercato Italiano nei tempi ha fatto la moda grazie al prêt-à-porter, basti pensare a Giorgio Armani nel 1975, ma oggi il discorso non è più legato alla fascia geografica bensì a quella anagrafica, sempre più importante è il target 18-28 perché dopo i 30 anni si hanno ormai gli armadi pieni”, asserisce D’Amario.
Cruciale è anche il cambiamento di d’impostazione della casa di moda: “Cinque anni fa Vivienne Westwood era intesa come designer, oggi siamo un brand. È finito il tempo in cui lo stilista dettava le leggi. Le persone vestono come vogliono e sono i creativi ad adeguarsi proponendo ciò che richiede il mercato, ovviamente fatto secondo il proprio stile. Il fenomeno non proviene più dall’alto ma dal basso, si è passati dal designer al brand”.
Il marchio non è più nel calendario delle sfilate di Londra da diverse stagioni e il CEO non prevedere neppure un ritorno nella schedule della Milano fashion week dove in passato era presente durante le edizioni maschili: “Ormai le sfilate possono essere allestite da qualsiasi parte perché vengono viste ovunque grazie allo streaming. Parigi resta una tradizione, in Inghilterra meglio di no vista la Brexit”. A proposito di online, è stato da poco lanciato il nuovo sito e-commerce sviluppato internamente, lo store virtuale copre un 25% del fatturato.
La sfilata Andreas Kronthaler x Vivienne Westwood primavera/estate 2024 si intitola ’43 Old Town’, come l’indirizzo londinese della casa in cui la stilista e attivista, scomparsa lo scorso dicembre, viveva con il marito nonché direttore creativo.
“Ogni look proviene da casa – spiega Kronthaler nel backstage -. Ad aprile ho archiviato il guardaroba personale di Vivienne, l’ho fatto da solo e ho scattato delle foto in maniera molto spontanea per inserirle nell’archivio. Mi sono ritrovato con circa 250 foto di vestiti degli ultimi 35 anni e poi ho pensato tra me ‘forse questa potrebbe essere in qualche modo la prossima collezione’, così li ho numerati e inseriti in un cappello decidendo di non sceglierli ma di pescarli. Ho preso 34 look, come gli anni che l’ho conosciuta, e sono diventati la base della collezione. Poi ho iniziato a lavorarci e a riguardarli, realizzarli in tessuti diversi, alcuni erano autunnali e li ho resi primaverili. I look in realtà sono 39 perché in alcuni casi non sono riuscito a scegliere in quali tessuti produrli quindi li ho fatti in due versioni, ad esempio esistono due vestiti in pizzo dorato e non riuscivo a scegliere quindi li ho inseriti entrambi”.
Tra i prossimi appuntamenti in calendario, il 5 ottobre la boutique in corso Venezia inaugurerà la tappa milanese della mostra itinerante ‘Vivienne Westwood Corsets: 1987 to present day’, con la presenza di Simone Guidarelli, stylist, esperto di moda & lifestyle e designer, che racconterà l’evoluzione e il ruolo dei corsetti nella storia della maison.