“L’unicità messa a servizio della artigianalità e la tecnologia, due elementi che lavorano per lo stesso fine”, a parlare è lo stilista Ermanno Daelli, direttore creativo della maison Ermanno Scervino, intervistato da PambiancoTV poco prima della sfilata primavera/estate 2024 allestita nel cortile dell’Università Statale durante Milano Moda Donna. “Il solo uso delle mani non porta a fare qualcosa di così moderno come desidero. L’artigianalità determina il lusso ma la tecnologia ti aiuta ad arrivare, senza tecnologia si tratterebbe di vintage”.
Il designer non ha deluso le aspettative delle sue clienti con una collezione romantica e allo stesso tempo contemporanea: “Io non sono un nostalgico, mi piace una donna moderna che rimane più possibile inserita nel lavoro, nella vita. Con i miei abiti cerco di dare più sicurezza”.
Le abitudini d’acquisto sono cambiate, soprattutto da un punto di vista anagrafico, riflette il designer: “La mamma e la figlia si rubano gli abiti, prima non era così. Le donne sono più belle con gli anni, la vita si è prolungata ma essere moderni significa anche lavorare in questo senso. Io ho anche delle cliente che non sono ragazzine, poi sta a loro decidere fino a che punto esporsi con le proprie nudità. Anche una donna che è nonna può essere bella e anche sexy. Magari prima non si poteva dire per pudore e adesso sì, mi fa piacere”.