Un tributo al fondatore Franco Moschino e ai 40 anni di uno dei brand più apprezzati del made in Italy. Ieri è andata in scena la sfilata-evento che ha visto protagoniste le quattro stylist di fama internazionale Carlyne Cerf de Dudzeele, Katie Grand, Gabriella Karefa-Johnson e Lucia Liu, dal cui talento sono scaturiti i capi della collezione femminile primavera/estate 2024. Ognuna ha realizzato dieci look ispirati al lavoro del fondatore della maison, da sempre legata al gruppo Aeffe, come ricorda al microfono di PambiancoTV Massimo Ferretti, presidente esecutivo dell’azienda romagnola cui fanno capo, oltre a Moschino, i brand Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini e Pollini.
“Quarant’anni fa ho incontrato Franco Moschino qui a Milano, in un piccolo ufficio in via Gesù. All’epoca mi parlò di un suo progetto: una collezione fatta di pochi colori e tessuti, capi tradizionali del guardaroba femminile tra cui trench, chemisier e forse un blazer. Si capiva benissimo che stava mentendo, aveva bisogno di produrre una sua linea perché aveva messaggi molto chiari da condividere. Mi convinse e da lì cominciò la storia del brand Moschino, una storia che non ha bisogno di essere raccontata. Le sue parole d’ordine sono state: ironia, irriverenza, qualità. È stato un successo importante per lui ma soprattutto per il sistema moda italiano”.
L’imprenditore ricostruisce il percorso stilistico del marchio, le evoluzioni che lo hanno portato fino alla sfilata-tributo, uno degli eventi più attesi dell’attuale Milano fashion week, “per rivivere quello che è stato il lavoro di Franco Moschino, recuperarne l’heritage e riproporlo in chiave attuale, qualcosa di irripetibile nella storia della moda”.
“Dopo la scomparsa di Franco – racconta Ferretti – ci è sembrato abbastanza naturale continuare con il suo staff e con Rossella Jardini. È stata una scelta che ci ha portato fino a quando, dieci anni fa, siamo entrati nell’era del digitale. C’erano fermenti diversi nel mondo della moda. È iniziato un viaggio che mi ha spinto ad incontrare diversi designer e si è concluso a Los Angeles, nel momento in cui ho conosciuto Jeremy Scott che, testuali parole, mi disse ‘Il tuo viaggio è finito, io sono la persona giusta per reinterpretare il brand Moschino’. Nel frattempo mi presentò alcuni disegni; il primo raffigurava una t-shirt con la scritta ‘I do not speak italian but I do speak Moschino’, il secondo era del brand Moschino con il font di McDonald’s, il terzo era un tailleur indossato da una cameriera con un vassoio. Ho iniziato a vedere la sua interpretazione, dal surrealismo di Moschino a una versione più pop e attuale. Da lì è iniziata una collaborazione durata dieci anni”.
Lo scorso marzo è stato diramato l’annuncio dell’addio di Scott a Moschino, e da allora si attende con impazienza la nomina di un nuovo direttore creativo: “È un passo molto importante per il futuro che stiamo costruendo intorno al brand. Da diversi mesi abbiamo acquisito il 100% di Moschino e rilevato la distribuzione del mercato cinese, che era in precedenza gestita da un nostro partner, e dato vita a una joint venture per lo sviluppo delle collezioni bambino. Stiamo preparando il terreno per il nuovo designer che definiremo tra qualche settimana”, spiega Ferretti.
Nel primo semestre 2023 Aeffe ha conseguito ricavi per 162,9 milioni di euro, contro i 176,5 milioni di euro dello stesso periodo del 2022 (-7,7% a tassi di cambio correnti, -7,4% a tassi di cambio costanti). “Il 2023 lo consideriamo un anno di transizione – motiva il manager -, nel primo trimestre i brand Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini e Pollini hanno chiuso con risultati in crescita; la flessione deriva da Moschino ed è frutto di una scelta strategica importante e propedeutica per il futuro del marchio. Abbiamo chiuso la linea Boutique e l’abbigliamento della linea Love, ci siamo apprestati a lanciare la linea Moschino Jeans, questo ha comportato una riduzione del turnover ma contemporaneamente ci mette nelle condizioni di ridisegnare il futuro in modo diverso”, conclude il manager.
Al termine della sfilata la violinista del Teatro La Scala di Milano Laura Marzadori si è esibita suonando la canzone ‘I am what I am’ di Gloria Gaynor, tra le preferite di Franco Moschino. Infine tutte le modelle hanno sfilato indossando sulla passerella una t-shirt in edizione limitata il cui ricavato sarà interamente devoluto alla The Elton John Aids Foundation, rendendo omaggio a Franco Moschino e al suo costante impegno nella lotta contro l’Aids. La t-shirt è acquistabile su moschino.com e presso il flagship store milanese di via della Spiga.