Le strade di Sarah Burton e Alexander McQueen si separano. Quella del 30 settembre sarà l’ultima sfilata della designer inglese al timone creativo della maison di Kering fondata nel 1992 da Lee Alexander McQueen. Il défilé primavera/estate 2024, che si terrà a Parigi durante la prossima fashion week, segnerà la conclusione dello storico sodalizio.
Burton è entrata in azienda come stagista durante i suoi studi nel 1996 ed è tornata dopo essersi diplomata alla rinomata Central Saint Martins. Nel 2000 è diventata capo del womenswear lavorando a stretto contatto con il geniale fondatore fino a prenderne il posto nel 2010 dopo la sua morte. Da allora Burton ha sempre interpretato con rispetto l’heritage della label esaltandone il tailoring e, soprattutto negli ultimi anni, puntando anche su calzature e accessori. Burton ha disegnato l’abito da sposa di Kate Middleton nel 2011.
Burton ha ricevuto il Designer of the Year ai British Fashion Awards e le è stato conferito l’Ordine dell’Impero Britannico (OBE) per i suoi servizi all’industria della moda britannica.
Gianfilippo Testa, CEO di Alexander McQueen dal 2022, ha dichiarato in una nota: “Vogliamo esprimere la nostra immensa gratitudine a Sarah per aver scritto un capitolo fondamentale della storia della maison Alexander McQueen. Il contributo di Sarah negli ultimi 26 anni lascerà un segno indelebile.”
François-Henri Pinault, presidente e CEO di Kering, ha affermato: “Sono immensamente riconoscente a Sarah e desidero ringraziarla personalmente per il suo lavoro degli ultimi vent’anni, prima al fianco di Lee Alexander McQueen, quando il ruolo di Sarah è stato funzionale al suo successo, e poi come Direttore Creativo dal 2010. Attraverso la sua esperienza, sensibilità e talento, Sarah ha continuato a far evolvere l’espressione artistica di questa maison iconica. Ha preservato e portato avanti l’eredità di Lee, l’attenzione ai dettagli e la visione unica, aggiungendo il suo tocco personale e assolutamente creativo.”
“Sono orgogliosa di tutto ciò che ho fatto e del mio incredibile team in Alexander McQueen – ha dichiarato Burton -. Loro sono la mia famiglia e questa è stata la mia casa negli ultimi 26 anni. Voglio ringraziare Francois-Henri Pinault per aver creduto in me e avermi offerto questa straordinaria opportunità. Soprattutto, voglio ringraziare Lee Alexander McQueen. Mi ha insegnato moltissimo e gli sarò eternamente grata. Guardo con ottimismo al mio futuro e porterò sempre con me questi anni meravigliosi.”
“La nuova organizzazione creativa della maison sarà annunciata a tempo debito”, conclude la nota inviata dal colosso francese.
“È notevole che Kering apra ancora un altro fronte con il cambio dei direttori creativi di Alexander McQueen. Questo non fa altro che aumentare la carne al fuoco, che era già molto abbondante”, ha dichiarato a Wwd Luca Solca. L’analista di Bernstein ha aggiunto che la partenza di Burton “conferma che il ritmo del cambiamento nella moda e nel lusso sta accelerando. La durata della vita del direttore creativo è più breve poiché la competizione per rilevanza e novità è in aumento”.
Lee McQueen ha venduto una quota di maggioranza al gruppo Gucci (oggi Kering) nel 2001. Secondo le stime dell’analista di Morgan Stanley Édouard Aubin, le vendite di Alexander McQueen nel 2022 sono state di 830 milioni di euro, in crescita rispetto rispetto ai 758 milioni di euro dell’esercizio precedente. Nel 2014, riporta Vogue Business, il giro di affari era di 220 milioni di euro. Kering, non comunica le vendite delle maison Alexander McQueen, Brioni e Balenciaga.
Nel primo semestre 2023 Kering, cui oltre ad Alexander McQueen fanno capo le case di moda Saint Laurent, Gucci, Bottega Veneta, Balenciaga e Brioni, ha totalizzato ricavi da 10,1 miliardi di euro, in crescita del 2% sul medesimo periodo dell’anno precedente. Guardando alla redditività, nel periodo l’utile operativo si è assestato a 2,7 miliardi (-3% a cambi costanti), con un’incidenza sulle vendite pari al 27 per cento. Insieme le maison Alexander McQueen, Balenciaga e Brioni hanno totalizzato complessivamente ricavi 1,85 miliardi di euro (-5 per cento). Nel secondo trimestre, i ricavi del gruppo hanno superato i 5 miliardi di euro, in aumento del 2% a cambi correnti (+3% a cambi costanti) mentre quelli delle tre maison sono diminuite del 2% (-1% a cambi costanti) a quota 966 milioni di euro.
L’addio di Burton da Alexander McQueen è solo l’ultimo di una lunga serie di separazioni che hanno interessato il fashion world negli ultimi mesi a partire dal divorzio tra Gucci e Alessandro Michele, che ha proseguito poi – in ordine – con gli addii di Jeremy Scott da Moschino, Serhat Işık e Benjamin A. Huseby da Trussardi, Bruno Sialelli da Lanvin, Charles de Vilmorin da Rochas, Rhuigi Villaseñor da Bally, Gabriela Hearst da Chloé, Walter Chiapponi da Tod’s. Durante l’imminente Milano fashion week (19-25 settembre) verrà presentata la prima collezione di Gucci sotto la direzione creativa di Sabato De Sarno.