Si chiude con ricavi da 550,1 milioni di euro il primo semestre di Safilo. Il risultato segna per il gruppo dell’eyewear una flessione a cambi correnti del 3,6% (-3,5% a cambi costanti). Il margine industriale lordo adjusted è passato dal 55,8% dell’anno precedente al 58,8%, mentre il margine ebitda al 10,4% dal precedente 11,4 per cento.
A determinare la performance semestrale è soprattutto l’andamento del secondo quarter, con vendite da 263,5 milioni di euro in decrescita del 6,6 per cento. Il margine industriale adjusterd nei tre mesi è stati pari al 59,1% (dal 56,5%), e l’ebitda adjusted è passata dal 10,6% al 9,5 per cento.
Dietro i risultati semestrali, più in generale, c’è stata soprattutto la debolezza del Nord America (-10,5% a cambi correnti e -17,6% nel Q2), seppur compensata dalla maggior resilienza delle vendite in Europa (-0,6% e -4,9% nel Q2) e dai mercati emergenti, si legge nella nota.
“Abbiamo affrontato il secondo trimestre dell’anno – ha spiegato in proposito Angelo Trocchia, amministratore delegato di Safilo – consapevoli che in questi tre mesi il nostro business avrebbe fronteggiato le sfide più importanti, da un contesto di mercato ancora debole in Nord America, appesantito anche da condizioni climatiche non favorevoli, all’atteso, significativo calo delle nostre vendite nelle ex catene Grand Vision in Europa, un mercato in cui la performance degli altri canali è risultata sempre positiva”.
Riguardo al secondo trimestre, resta degno di nota il rimbalzo dell’Asia (+13,7% e +29,9% nel Q2) e in particolare della Cina, accanto alla progressione di India e Medio Oriente. “Abbiamo raggiunto risultati importanti – continua Trocchia – nel consolidamento di lungo termine del nostro portafoglio marchi, sia attraverso il rinnovo anticipato di due capisaldi del nostro business in licenza, Kate Spade e Tommy Hilfiger, e l’estensione di partnership di lungo corso come quelle con Juicy Couture, Fossil e Havaianas, sia con la firma di un nuovo accordo decennale per l’eyewear di Etro, un marchio in piena ascesa nel panorama luxury”.
Concludendo: “Mentre il contesto di mercato di breve termine rimane incerto e caratterizzato da una bassa visibilità sulle prospettive del business, rimaniamo fiduciosi che con la continua implementazione delle nostre strategie, Safilo possa raggiungere i suoi obiettivi di medio termine”.
Intanto, proseguono le vicissitudini legate allo stabilimento di Longarone, per il quale il player dell’occhialeria è in trattative avanzate con l’imprenditore Carlo Fulchir (Innovatek) per consentire, insieme alla potenziale operazione con Thélios Spa, “la conservazione del know how del sito e la totale ricollocazione degli attuali 458 lavoratori”. Nella giornata di ieri si è tenuta un’assemblea con i lavoratori per discutere la proposta di Innovatek, che vede però i sindacati su posizioni opposte, con Cisl e Uil possibiliste e Cgil contraria all’accordo.