Le indiscrezioni degli scorsi giorni hanno trovato conferma: lo specialista dell’hard-luxury Compagnie Financière Richemont ha rilevato una partecipazione di controllo nella griffe italiana Gianvito Rossi. La quota acquisita e il valore del deal non sono quindi stati resi noti. Quello che si sa è che il fondatore dell’omonima label, nata nel 2006, resterà nella società con una quota di minoranza e continuerà a seguire lo sviluppo della maison in partnership con il gruppo di Ginevra. Come anticipato, l’operazione conferma le speculazioni degli scorsi giorni, che già davano Richemont ‘vincitore’ nel testa a testa con Otb per rilevare il brand di calzature di San Mauro Pascoli.
“Ho trovato in Richemont un partner che condivide valori come la massima attenzione alla qualità, al design e all’artigianalità e la salvaguardia della tradizione tramandata di generazione in generazione – ha commentato Gianvito Rossi, founder, CEO e creative director dell’azienda omonima -. Li ho scelti per continuare a sviluppare il marchio in tutto il mondo grazie alla loro esperienza e al modello di espansione globale. La nostra partnership sarà vantaggiosa per la prossima fase di crescita dell’azienda”.
Come riportato nella nota, la transazione non avrà un impatto finanziario sugli asset netti consolidati né sui risultati operativi dell’intero anno fiscale di Richemont, che si chiuderà il 31 marzo 2024. Le performance di Gianvito Rossi saranno riportare nella voce ‘Other Business’, dove figurano le maison di moda e accessori. La chiusura del deal è soggetta alle approvazioni normative.
“Gianvito Rossi è una maison eccezionale con un savoir-faire unico nel mondo della calzatura”, ha aggiunto Philippe Fortunato, CEO della divisione Fashion & Accessories di Richemont. A fonti di stampa italiana Fortunato ha spiegato che almomento non ci saranno sinergie produttive per gli altri marchi del gruppo (nel segmento moda di Richemont figurano, tra gli altri, Chloé, Alaïa e Delvaux): “Non compriamo infatti una capacità produttiva ma un brand. Obiettivo è portarlo a un livello ancora più alto, prendendoci le giuste tempistiche”.
Gianvito Rossi ha archiviato il 2022 a quota 99 milioni di euro (+35% sul 2021).
Nel full year concluso il 31 marzo scorso, Richemont, controllante tra gli altri di Cartier, Van Cleef & Arpels e Vacheron Constantin, ha invece registrato vendite per 19,95 miliardi di euro, in progressione del 19% e superiori ai 19,6 miliardi attesi dal consensus di analisti del listino di Zurigo.