Barbie versus Burberry, uno scontro inaspettato quanto reale e lontano dal glam della moda. A causare la diatriba tra i due marchi è stata la volontà del luxury brand inglese di richiedere all’ufficio Marchi e Brevetti degli Stati Uniti l’approvazione per la neo etichetta ‘Brby’, un logo che vede cadere le vocali del marchio Burberry per approdare come nuova signature sugli accessori e i capi della nota griffe.
Un nome che però, secondo quanto riposta la stampa estera, avrebbe infastidito Mattel (la casa produttrice di Barbie) per la troppa similitudine – sia per l’estetica che per la fonetica – con il nome della famosissima bambola, tanto da presentare un avviso di opposizione presso il Trademark Trial and Appeal Board (TTAB) chiedendo che il logo non venga approvato in quanto danneggerebbe l’immagine del noto giocattolo e potrebbe persino creare confusione tra i consumatori.
Tra le ragioni che hanno spinto l’azienda statunitense ad opporsi c’è stata appunto l’estrema notorietà del trademark Barbie, che risulta come uno dei marchi più riconoscibili al mondo, utilizzatonon solo per le iconiche bambole ma anche per l’abbigliamento, i mobili-giocattolo e svariati accessori e vestiti (sempre per le bambole). Una notorietà che, come si legge su The Fashion Law, nel 1991 gli valse giuridicamente il ‘titolo’ di giocattolo più venduto al mondo secondo la Corte d’Appello degli Stati Uniti del Secondo circuito, in quanto dal ’90 ad oggi sono state vendute 600 milioni di bambole Barbie, una ogni due secondi.
Bisogna inoltre sottolineare come il tempismo della vicenda sembra non essere del tutto casuale: grazie alla prossima uscita nelle sale del film ‘Barbie’ – il primo live-action con protagonisti gli acclamati Margot Robbie e Ryan Gosling nei ruoli di Barbie e Ken -, la bambola più amata di sempre sta tornando alla ribalta, lontana dalle critiche che la vedevano come esteticamente troppo lontana dai canoni estetici odierni.
A fare ritorno negli scorsi mesi è stato di conseguenza anche il ‘Barbiecore’, quel trend che, proprio sul modello imitativo della Barbie e del mondo costruitogli attorno, vede esplodere la mania di vestirsi di rosa shocking. Una tendenza, ma anche un’iconografia legata al giocattolo, che hanno più volte interessato il fashion system, tra stilisti che come Karl Lagerfeld hanno creato una Barbie a loro ‘immagine e somiglianza’ e chi come Jeremy Scott le ha dedicato nel 2014 un’intera sfilata durante la sua direzione creativa da Moschino.