“Siamo a Pitti con le collezioni uomo e donna. Abbiamo rafforzato le categorie extra-outerwear. La richiesta di ampliare al ready-to-wear è stata forte soprattutto nel segmento femminile”. A raccontarlo è Chris Wang, CEO di Duno, che celebra il traguardo delle mille doors wholesale raggiunte, di cui circa 400 in Italia, a testimonianza di una rete distributiva in forte crescita. “Il debutto retail – aggiunge Wang – è un’idea che stiamo valutando, ma non c’è fretta. La priorità per noi è valorizzare i partner wholesale”. Ad oggi le collezioni per lui e per lei hanno pari incidenza sul fatturato del brand.
Per la primavera/estate 2024 Duno esplora la connessione tra materiali e design funzionale. I concetti del minimalismo della cultura orientale, dove tutto è essenziale, curato ma allo stesso tempo pratico e funzionale, sono gli “starting points” della proposta per la prossima stagione. Nell’immaginario del brand c’è un “flâneur metropolitano”, il cui guardaroba si arricchisce di capispalla e abbigliamento realizzati con nuovi tessuti e nuovi trattamenti: i jersey accoppiati tagliati a laser danno vita a giacche e abiti senza cuciture, il Nylon Ristop, per questa stagione, viene trattato con la cera, mentre la novità assoluta per Duno è l’utilizzo del camoscio, per capispalla come bomber e felpa cappuccio sfoderati. Oltre alle novità outerwear, core business di Duno, la collezione si arricchisce, come anticipato, di total look, per un connubio tra casual e high-tech.
“Il 2022 – ha concluso Chris Wang – si è chiuso con una crescita double digit del fatturato, dato di cui siamo molto contenti. I primi mesi del 2023 si inseriscono in un trend altrettanto positivo. Siamo ottimisti rispetto alla chiusura dell’anno”. I mercati di riferimento di Duno sono l’Asia, Corea e Giappone in primis, mentre in Europa sono Germania, Scandinavia e Italia ad avere un ruolo trainante.