In occasione del 40esimo anniversario della maison, fondata a Milano nel 1983, Moschino si prepara a celebrare l’estro creativo del suo fondatore con una sfilata-evento in programma giovedì 21 settembre, durante la prossima Milano Moda Donna.
L’evento sarà un tributo a Franco Moschino e alla sua inestimabile eredità stilistica, alla quale renderanno omaggio anche Carlyne Cerf de Dudzeele, storica art director di Vogue America, Katie Grand, fondatrice di Perfect Magazine, Gabriella Karefa-Johnson, global contributing fashion editor at large di Vogue, e Lucia Liu, fashion stylist e creative director fondatrice della piattaforma creativa theBallroom. Nello specifico, le quattro stylist, dalla fama internazionale, sono chiamate a creare i capi della collezione donna primavera/estate 2024. E ognuna di loro realizzerà dieci look ispirati al lavoro del celebre designer italiano.
La celebrazione del quarantesimo anniversario sarà inoltre la prima sfilata dopo l’era Jeremy Scott, designer che per dieci anni è stato alla direzione creativa del marchio. Scott era infatti subentrato a Rossella Jardini, che entrata nella maison come assistente di Franco Moschino era rimasta alla guida per ben 20 anni, poco dopo il 30esimo anniversario della casa di moda milanese.
Attualmente, con l’annuncio della collaborazione in vista della sfilata-evento, sembrerebbe quindi che Aeffe, gruppo a cui fa capo il brand, si stia astenendo dal nominare un nuovo direttore creativo. Compito alquanto difficile, dal momento che ora il brand rimane strettamente legato all’immaginario creativo di Scott e che il dna stesso di Moschino, diviso tra ironia e massimalismo, appare ora più che mai distante dai gusti delle nuove generazioni, molto più interessate a stili come il minimalismo e a capi dalle linee pulite.
Nello scorso primo trimestre, il gruppo (proprietario, oltre che di Moschino, dei marchi Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini e Pollini) ha visto infatti un inizio d’anno in salita, riportando ricavi pari a 93,2 milioni di euro in calo dell’8,4% (-8,2% a cambi correnti) rispetto ai 101,6 milioni del medesimo periodo dell’anno precedente. Guardando all’utile, il gruppo tricolore ha registrato una perdita da 0,3 milioni di euro, rispetto ai profitti da 8,9 milioni totalizzati nel Q1 dell’anno precedente. L’indebitamento finanziario netto (comprensivo dell’effetto Ifrs 16, si legge nel report della società) è salito invece a quota 245,8 milioni di euro, sopra i 231,8 milioni di fine 2022.