Continua il trend positivo delle esportazioni degli orologi svizzeri, che tuttavia nel mese di aprile registrano la prima frenata in due anni negli Stati Uniti. Nel mese di aprile l’export di segnatempo elvetici ha raggiunto i 2,06 miliardi di franchi (2,12 miliardi di euro al cambio attuale), con un aumento del 6,8% rispetto a un anno prima. Nel complesso dei primi quattro mesi del 2023 le esportazioni sono state pari a 8,54 miliardi di franchi, con un incremento del 10,5% in rapporto allo stesso periodo del 2022.
“Le esportazioni di orologi svizzeri verso gli Stati Uniti (‐4,9%) hanno registrato il primo calo in oltre due anni – riflette la nota della Fédération de l’horlogerie suisse (FHS) -. Il loro valore è invece più che raddoppiato in Cina (+107,8%), beneficiando in particolare del forte effetto base determinato dal lockdown a Shanghai nel secondo trimestre del 2022. Il trend è rimasto stabile a Hong Kong (+15,8 %) e più moderato in Giappone (+5,4 per cento). In calo Singapore (‐6,3%), dopo 14 mesi di crescita particolarmente sostenuta. In Europa (+6%), Regno Unito (+9,8%) e Francia (+18,9%) sono cresciuti più della media, mentre Germania (+1%) e Italia (‐1,1%) sono rimaste allo stesso livello dell’aprile 2022″. In aprile gli Stati Uniti sono stati ancora una volta il maggior singolo mercato estero.
Nei primi quattro mesi del 2023 tutti i dieci maggiori mercati di sbocco, Italia inclusa, mostrano invece il segno più. Queste le cifre per il periodo: Stati Uniti +10,2%, Cina +14,6%, Hong Kong +28,1%, Giappone +3,5%, Singapore +11,6%, Regno Unito +8,9%, Germania +11,1%, Emirati Arabi Uniti +11,9%, Francia +17,9%, Italia +10,1 per cento.
Oggi il polo elvetico dei segnatempo rappresenta oltre il 50% del fatturato mondiale del settore ed esporta più del 90% della sua produzione.