In occasione dei 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, Fondazione Altagamma ha celebrato l’evoluzione dell’industria italiana di alta gamma a Palazzo Giustiniani, sede della Presidenza del Senato. All’evento ha preso parte anche il ministro Adolfo Urso, che ha annunciato l’intenzione di dare seguito alla proposta di Altagamma, appoggiata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana (Cnmi), legata all’istituzione di una ‘Giornata del made in Italy’, a testimoniare il valore riconosciuto dal governo al comparto e alle filiere che lo sostengono.
In una cornice quanto mai istituzionale, Altagamma ha ripercorso le tappe più significative dello sviluppo del patrimonio tricolore. Ad aprire le danze dell’incontro, che traccia un ideale percorso parallelo tra la sviluppo delle istituzioni democratiche italiane e quello dell’industria culturale e creativa d’alta gamma, l’intervento del presidente dell’associazione, Matteo Lunelli, e quello telefonico in diretta del presidente del Senato, il senatore Ignazio La Russa.
“Dal dopoguerra ad oggi – ha dichiarato Lunelli – uno straordinario mix di energie, idee, creatività e determinazione ha permesso al Paese di divenire la seconda industria manifatturiera d’Europa. Il ‘miracolo italiano’, con la sua potente capacità di ripresa, ha contribuito allo sviluppo dei marchi di eccellenza del made In Italy”.
Un comparto, ha evidenziato Lunelli, che vale 144 miliardi di euro e coinvolge “filiere fortemente legate al territorio e rilevanti per la definizione della nostra identità, per la crescita dell’economia italiana e il benessere di tutti i cittadini”. Prosegue poi, dando spazio alla proposta di una giornata dedicata proprio all’italianità: “Siamo lieti che il ministro Urso abbia accolto la nostra proposta di istituire una Giornata del Made in Italy e lo abbia annunciato nel corso della nostra cena. La giornata avrà l’obiettivo di valorizzare il percepito del nostro comparto e riconoscere il valore delle filiere manifatturiere indirizzando i giovani verso un’industria che ha grande bisogno di nuovi talenti”.
L’alto di gamma abbraccia i settori della moda, della gioielleria, del design, dell’alimentare, dell’ospitalità, dei motori, della nautica: un’industria, ricorda l’associazione, che fornisce un contributo al Pil del 7,4%, con un export pari a circa il 50% e che coinvolge poco meno di due milioni di occupati, diretti e indiretti, pari all’8,2% dell’occupazione italiana.
Nel mondo l’Italia detiene la leadership in diversi settori dell’alto di gamma, come testimoniano le quote dei brand italiani sul mercato internazionale, fra i quali spiccano il design (30%), i beni personali di lusso (21%), gli yacht (41%), i vini e liquori (22%) e il comparto di food, beverages e ristoranti (20 per cento).
Intanto, è in arrivo un nuovo fondo sovrano nazionale pensato per sostenere le imprese italiane nonché una legge che tuteli e rafforzi il made in Italy. Sarà infatti sempre Urso, nella giornata di domani 18 maggio, a portare all’attenzione del Consiglio dei ministri una legge quadro che, oltre a prevedere la nascita del fondo, contempla anche la già annunciata nascita dei licei del made in Italy, legati ai principali distretti industriali del Paese già dall’anno scolastico 2024/2025, e una serie di norme contro la contraffazione.
Inizialmente, l’obiettivo è quello di investire circa un miliardo di euro, con il coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti (Cdp) e delle casse previdenziali dei professionisti. Prima dell’eventuale entrata in vigore del fondo, però, è necessaria la predisposizione di un decreto attuativo del Mef (Ministero dell’economia e delle finanze) insieme al Mimit (Ministero delle imprese e del made in Italy) che definisca le modalità e le condizioni di investimento nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato.