A poco più di un anno di distanza dalla nomina, Rhuigi Villaseñor lascia il ruolo di direttore creativo di Bally. Ad annunciarlo è stata la stessa maison in una nota, che ha definito la chiusura della collaborazione come “una decisione comune e reciproca”. A guidare la direzione creativa del marchio di proprietà di Jab Holding Company, fino alla scelta del prossimo direttore creativo, sarà adesso il team di design interno della label.
“Desidero ringraziare Rhuigi per il suo contributo creativo durante la permanenza in Bally. La sua passione, energia e creatività hanno contribuito a catapultare Bally nuovamente sotto i riflettori, ringiovanendo ulteriormente i 170 anni di heritage del marchio attraverso una visione moderna e glamour”, ha commentato Nicolas Girotto, CEO di Bally.
“La mia esperienza in Bally è stata un onore incredibile. Auguro al marchio solo il meglio in tutte le sue iniziative future e non vedo l’ora di godermi il suo prossimo capitolo creativo”, ha aggiunto Villaseñor.
Villaseñor aveva fatto il suo ingresso in azienda a gennaio dello scorso anno, a seguito del riposizionamento del luxury brand svizzero, e aveva debuttato con la collezione primavera/estate 2023. Nato a Manila, il designer è fondatore, CEO e direttore creativo del marchio Rhude dal 2015. Prima di Villaseñor, dal 2014 al 2017, la direzione creativa della label era stata affidata a Pablo Coppola.
Quella di Villaseñor è solo l’ultima uscita di scena, negli ultimi mesi, di un designer alla guida di un’importante maison. Un domino iniziato a novembre dello scorso anno con il divorzio tra Gucci e Alessandro Michele, che ha proseguito poi – in ordine – con gli addii di Jeremy Scott da Moschino, Serhat Işık e Benjamin A. Huseby da Trussardi, Bruno Sialelli da Lanvin e, lo scorso 26 aprile, Charles de Vilmorin da Rochas.